Bari - il GIP Giuseppe De Benedictis Foto ARCIERI

Spuntano nuove intercettazioni nel caso che ha coinvolto l’ex giudice De Benedictis, colpito da due ordinanze di custodia cautelare, una per corruzione e la seconda per detenzione di armi da guerra.

Dalle indagini della Procura di Lecce è emerso il rapporto con Francesco Vavalle, pregiudicato barese ritenuto vicino al clan Mercante. L’ex pm aveva il 25% delle quote, quasi 174mila euro, della Point Benz srl, in cui c’erano anche componenti della famiglia di Vavalle.

Grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali e ai pedinamenti della Polizia e dei Carabinieri, si è scoperto quanto l’ex giudice avesse rapporti anche con personaggi di spicco del mondo accademico, imprenditori, politici e magistrati, oltre a pregiudicati.

Tutti avevano qualcosa da chiedere come una pratica da sistemare o un’inchiesta su cui indagare, o anche regali o serate da offrire in cambio del favore fatto da De Benedictis.

Le indagini hanno permesso anche si scoprire che l’ex pm avesse interessi anche in Villa Anita, residenza sanitaria per anziani e disabili di Terlizzi. Dalle intercettazioni è emerso come De Benedictis abbia usato il suo potere per richiederne l’apertura dopo il primo lockdown e come avesse problemi con una dipendente del Pua (Punto unico di accesso) che non smistava i pazienti nella rsa terlizzese per non aver avuto il favore richiesto all’ex gip.

Le Forze dell’Ordine sono riuscite a ricostruire una rete di relazioni pericolose e consegnato il tutto ai pm di Lecce. Adesso il compito della Procura è costruire il sistema dell’ex gip. Al momento non è certo quale nome finirà nelle rete degli indagati, ma le indagini passeranno al setaccio svariati nomi di personaggi ben noti.