Per l’ex giudice De Benedictis l’avvocato Chiariello è stata la sua rovina. Lo ha ammesso in una telefonata fatta al suo caro amico, nonché ex carabiniere, che conosceva tutti i suoi segreti, ma soprattutto tramite il quale avrebbe avuto contatti con medici, imprenditori e politici a cui avrebbe fatto favori.

Sapendo della gravità della situazione, De Benedictis decise di dimettersi qualche giorno prima dell’incursione dei carabinieri e il relativo sequestro di soldi appena uscito dallo studio dell’avvocato penalista. Consapevole della situazione in cui si trovava, l’ex gip al suo amico avrebbe chiaramente detto che da lì a poco sarebbe stato arrestato.

De Benedictis in una intercettazione dice chiaramente anche quanti anni gli sarebbero spettati per l’accusa di corruzione in atti giudiziari. “Il minimo sono sei anni, se mi vogliono bene, tolte le generiche, sono quattro anni” ha dichiarato l’ex pm.

Dalle intercettazioni è emerso come De Benedictis si fosse pentito degli accordi presi con il penalista sottolineando: “Che ne sapevo, che quello, che è il migliore avvocato di Bari, si doveva comportare così. Al diavolo Chiariello, chi se ne frega se va in galera, che me ne frega, alla fine dei conti è stato lui la rovina mia”. Tutte parole pronunciate dopo che il giudice avesse presentato le sue dimissione che non gli hanno risparmiato la galeraconcesso i domiciliari.