Dichiarava guadagni da avvocato alle prime armi e contemporaneamente aveva un tenore di vita elevato con acquisto di immobili e auto di lusso. Si allunga la lista di reati contestati all’avvocato penalista Giancarlo Chiariello, arrestato con l’accusa di corruzione in atti giudiziari insieme all’ex magistrato Giuseppe De Benedictis e al pregiudicato Danilo Pietro Della Malva. Indagato anche il figlio di Chiariello, Alberto.

Il procuratore di Bari, Roberto Rossi, ha ipotizzato i reati di dichiarazione infedele dei compensi, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, riciclaggio e auto riciclaggio in base alle indagini del Nucleo di Polizia economica finanziaria di Bari.

Durante le perquisizioni negli uffici dell’avvocato, in via Sparano e in via Andrea da Bari, sono stati acquisiti diversi documenti. Sotto esame soprattutto le dichiarazioni dei redditi di Chiariello in cui è emersa lo sproporzione tra i ricavati e quello che in realtà un avvocato quotato dovrebbe guadagnare.