La burocrazia ci ammazzerà tutti. Prosegue la nuova rubrica targata Il Quotidiano Italiano. Questa volta vi raccontiamo la storia di Nicola e di sua moglie Marta a cui hanno levato il posto auto nominativo per disabili.

Nicola a causa delle sue patologie ha perso un braccio e una gamba, oltre ad avere problemi al trigemino. Nonostante le sue condizioni di salute siano al quanto gravi, da 9 anni viene convocato dall’Inps per la revisione dell’invalidità. A causa del lockdown, il barese non ha potuto effettuare la visita fissata ad aprile 2020 in vista della scadenza del pass auto a maggio dello stesso anno.

“Ho chiamato più volte l’Inps che mi ha detto che non ci sarebbero stati problemi visto che era tutto fermo. La visita è stata poi fissata a marzo del 2021 e questa volta, finalmente, appurato il fatto che è effettivamente invalido al 100%, l’Inps ha dichiarato che non era più revisionabile”.

Da qui però nasce il problema del parcheggio. “Non avendo il certificato dell’Inps non ho potuto inviarlo alla Ripartizione del Comune di Bari che si occupa delle Infrastrutture, Viabilità e Opere pubbliche, nonostante le molteplici richieste. Vista la mancanza della revisione della sua invalidità, il Comune ci ha tolto il posto auto nominativo”.

“L’unica mia pecca è non essere andata di persona alla Ripartizione o non aver risposto con una raccomandata. Mi sono sentita dire che hanno fatto solo il loro lavoro, ma io come faccio ad accompagnare mio marito a fare le visite? Abitiamo in via Dalmazia e tutti sanno come sia impossibile trovare parcheggio qui. Adesso sono costretta a lasciare la macchina in doppia fila, far scendere mio marito che mi aspetta, anche sotto la pioggia, vicino al portone finché non riesco a trovare posto”.

La nostra speranza è che in questo caso, come in molti altri, prevalga il buon senso. È vero che ci sono delle forme da rispettare, ma è anche vero che a volte bisogna cambiare il modus operandi per permettere a tutti una vita più agevole.