Dopo anni di battaglie, finalmente i volontari e autisti soccorritori che lavorano nelle associazioni che gestiscono le postazioni 118 saranno finalmente internalizzati nella SanitaService. Tutti tranne chi lavora nella postazione di Rutigliano.

Le postazioni 118 del barese sono in totale 40, ma nel luglio 2019 una delle postazioni viene spostata a Rutigliano dopo la chiusura del punto di primo intervento. Rispetto a tutte le altre postazioni gestite da associazioni con contratti pluriennali, in quella rutiglianese dal 2019 a oggi si sono alternate quattro associazioni, creando non pochi problemi al personale una volta che ha fatto domanda per essere internalizzato.

“Dopo aver compilato tutti i campi – spiega l’autista soccorritore Lorenzo Scarpellino – ci siamo accorti che le domande dei 12 tra volontari e autisti soccorritori della postazione di Rutigliano venivano rigettate perché il nostro monte ore nell’ultima associazione arrivata non è adatto al requisito richiesto”.

L’autista soccorritore, dopo anni di onorato servizio sul territorio, ha così deciso di rivolgersi a un avvocato per cercare di fare chiarezza su quanto accaduto. “Tutto ciò – spiega l’avvocato De Feo – può essere corretto dal punto di vista giuridico, ma in realtà bisognerebbe attingere alle domande dei volontari in base alla formazione specifica nel ruolo e non dell’essere legati a un’associazione”.

“Abbiamo contattato sia l’Asl che la SanitaService che il coordinamento 118 senza avere risposta – sottolinea il legale -. Sarebbe giusto non calcolare solo le ore prestate a una associazione, ma tutte quelle prestate in favore della postazione e quindi al servizio 118. Vista la situazione della postazione di Rutigliano i 12 volontari hanno un monte ore pari a zero se non viene tenuto conto questo passaggio di associazioni dal 2019 a oggi”.

“Noi siamo sicuri che sia un errore fatto in buona fede e vorremmo che oggi, durante l’incontro con la Regione Puglia con tutti i volontari che saranno internalizzati, si possa aprire uno spiraglio nei confronti dei 12 della postazione di Rutigliano – conclude – capendo che il criterio residuale non debba essere quello dell’appartenenza a una associazione, ma delle ore prestate in favore del presidio”.