Anna è originaria dell’Etiopia e si trova in Italia dal 2011. Per lei si trattava di una semplice vacanza, ma in realtà la sua fuga d’amore si è trasformata in un vero e proprio incubo. La 27enne ha dovuto fare i conti con la violenza del suo aguzzino, nonché padre delle sue figlie.

Anna ha conosciuto il pugliese nella sua città Addis Abeba. “Dopo qualche giorno di frequentazione siamo diventati intimi e sono rimasta incinta. Con una scusa è riuscito a convincermi a venire in Italia. Lui mi aveva detto che sarebbe stato per 25 giorni, ma in realtà mi aveva ingannato”.

“Una volta arrivata nella provincia di Lecce – racconta la 27enne – scopro che lui doveva necessariamente tornare in Italia per scontare la condanna per violenza sessuale a danno di una minore. Da quel giorno ho vissuto l’inferno. Dopo che è nata mia figlia ho cercato in tutti i modi di andarmene, ma essendo nata qui mi diceva che non potevo portamela in Etiopia perché la piccola era italiana”.

“Per il bene di mia figlia sono rimasta con lui. Nel 2013 mi ha anche violentata e mi ha messo incinta della mia seconda figlia. Finita la pena sono scappata, nonostante non potessi portare con me le mie piccole. Avevo paura di morire”.

“Nonostante abbia un lavoro e una casa accogliente, non vedo le mie bambine da un mese. Lui continua a minacciarmi e fa vivere nel terrore anche le piccole. Fa loro il lavaggio del cervello, la più grande è arrivata addirittura a dire che non vuole essere del colore della cacca. Le ha convinte del fatto che io sono una prostituta, ma non è vero. Mi ha addirittura denunciata per non farmele vedere più”.

“Io davvero non so più cosa fare. Le donne non sono tutelate nel modo giusto. Spesso si sente di femminicidi, di donne violentate e picchiate, ma nulla fa la giustizia nei confronti di questi uomini. Non torno in Etiopia perché ho paura delle mie figlie– aggiunge disperata -. Loro devono stare con me”.

“Da quando è iniziato questo incubo nella testa mi ronzano le parole di mia madre che mi pento di non aver ascoltato. Mi aveva detto di non venire in Italia con lui, e invece l’ho seguito. Spero che qualcuno mi aiuti” conclude Anna.