“Il 29 marzo prenoto il vaccino a mio nonno malato oncologico di 79 anni e con altre problematiche che non vi racconto nemmeno. Mi dicono di presentarmi il 14 aprile alle 11, mi sono così recato oggi al PalaCarrassi con tutti i disagi del caso. Arriviamo e ci dicono che mio nonno non può ricevere la dose”.

Inizia così lo sfogo su Facebook di Michele, giovane barese. “Era disponibile solo l’AstraZeneca, le dosi Pfizer erano finite, ma a noi andava pure bene quel vaccino – si legge nel post -. Il dottore però ci ha detto che dovevamo portare tutta la documentazione relativa al suo tumore, dai primi esami ad oggi, nonostante tutti i dettagli forniti sul modulo del consenso”.

“Qui non va bene niente, ci hanno detto che dobbiamo rifare tutta la trafila per ricevere il vaccino e come mio nonno ci sono anche altre tante persone – conclude -. Fate schifo. Mi aspettavo un po’ di comprensione, non è stato bello portare mio nonno con il freddo in quelle condizioni senza aver concluso niente. La mia paura ora è una: quando lo farà?? Come si fa?”