La campagna vaccinale per combattere la diffusione del coronavirus si arricchisce di un nuovo tassello, o almeno così doveva essere nelle lodevoli intenzioni iniziali. Venerdì 23 e sabato 24 aprile era infatti in programma all’Ospedale Giovanni XXIII di Bari, la vaccinazione di tutte le persone con disabilità dai 16 anni in poi, con certificazione 104 comma 3, art 3, di tutte le province pugliesi.

La notizia ha fatto immediatamente il giro della terra, forse anche perché era prevista la somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech. L’organizzazione richiedeva l’invio tramite posta elettronica dei dati anagrafici e il certificato di invalidità. La cosa ha assunto una piega diversa nel volgere di poche ore.

Da quanto siamo riusciti a sapere, quando la macchina organizzativa era ormai già avviata, a livello aziendale è stato deciso per un stop, riservando le dosi di vaccino disponibili solo ai pazienti interni all’ospedale. Lo stesso dottor Manfredi, che lavora da anni coi pazienti disabili e con la fragilità, si è ritrovato sommerso da una valanga di richieste, e ha dovuto diffondere un messaggio.

“Gentilissimi – ha scritto – volevo ringraziarvi per le vostre mail, ne sono arrivate tante. Noi in questa fase vaccineremo i pazienti fragili che attualmente sono in cura presso i nostri ambulatori e che saranno singolarmente contattati per definire giorno e ora dell’appuntamento. Grazie”. Dunque, non una bufala o fake news come è stato fatto passare da qualcuno, ma la necessità di ridimensionare l’intento iniziale