Alla luce delle allarmanti sottovalutazioni del rischio e dell’incapacità amministrativa nella gestione dell’emergenza pandemica a danno della comunità pugliese, bisognosa di recuperare fiducia verso la sanità pubblica che dovrebbe essere garante del bene primario della salute dei cittadini,

Una nuova tegola si abbatte sull’assessore regionale alla Sanità pugliese, Pier Luigi Lopalco. Dopo il suo ridimensionamento a opera del presidente Emiliano, che gli ha tolto la gestione logistica della campagna vaccinale, i consiglieri regionali della Lega Puglia, Davide Bellomo, Giacomo Conserva, Gianfranco De Blasi, Joseph Splendido, hanno presentato una Mozione di sfiducia nei confronti dell’epidemiologo.

«Le motivazioni della mozione di sfiducia sono tutte supportate dai numeri – afferma Davide Bellomo, Capogruppo Lega Puglia – e da una serie di eventi che condizionano la gestione della pandemia da Covid-19 nella Regione Puglia. È stata, di fatto, disattesa la strategia delle cosiddette 3T Testare, Tracciare, Trattare, con la Puglia penultima tra le Regioni italiane per numero di tamponi processati e ultima in termini tamponi effettuati sulla popolazione totale. Gli innumerevoli e quotidiani disservizi hanno reso la Puglia ultima tra le regioni d’Italia, in compagnia della Calabria, per dosi di vaccino inoculate, come certifica l’impietosa classifica di YOUTREND e come evidenziato da un articolo pubblicato dal Financial Times. L’evidente danno d’immagine porta alla rimozione dell’Assessore Lopalco dagli aspetti logistici della campagna vaccinale».

«Il 15 aprile scorso Emiliano, – conclude Bellomo – ha affidato l’incarico al capo della Protezione civile in Puglia, Mario Lerario, relegando Lopalco ai soli aspetti scientifici e sanitari. Quali sarebbero gli aspetti scientifici di competenza di un assessore regionale, che ne giustificano la permanenza in carica? A soli pochi giorni Emiliano pubblica un post vantandosi dei dati positivi in termini di vaccini effettuati su dosi ricevute: bene, se non fosse che questi dati sono gonfiati da un’accelerazione di questi ultimissimi giorni, dopo che la Puglia è stata denigrata a livello nazionale e internazionale e dopo che lo stesso Emiliano ha sollevato Lopalco dalla gestione operativa del piano vaccinale».

«Per quanto riguarda la prima T, ovvero i tamponi, nonostante l’OMS sostenesse l’esatto contrario, il 19 settembre – afferma il consigliere Conserva – Lopalco ha dichiarato: “dobbiamo combattere la tamponite, siamo in preda a una vera e propria epidemia del tampone”, ma a giugno 2020, ha annunciato una macchina organizzativa tale da poter processare decine di migliaia di tamponi molecolari al giorno. Previsione, però, mai realizzata. Solo successivamente i laboratori privati sono stati autorizzati a effettuare i tamponi, con una convenzione però a termine (scaduta il 30 agosto 2020). Solo a fine ottobre 2020, ma solo per i viaggiatori, saranno liberalizzati i tamponi privati. Un vero e proprio paradosso: i sintomatici non riuscivano a fare il tampone in “tempi umani” perché di esclusivo appannaggio delle ASL, mentre gli asintomatici potevano tranquillamente rivolgersi al privato. Emiliano e Lopalco hanno costretto i pugliesi ad andare in Basilicata per fare il tampone. Il risultato? Senza test non si individuato i positivi e il virus circola indisturbato con la conseguenza che gli ospedali si riempiono e i morti aumento e oggi siamo tra le pochissime zone rose in Italia».

«Si aggiunga, per quanto riguarda il tracciamento, la messa a disposizione di solo 1,9 persone ogni 10mila abitanti per le attività di contact tracing (media nazionale di 2,6), – afferma il consigliere De Blasi – da cui il collasso del sistema di monitoraggio e l’inevitabile impennata dei contagi. Il 16 ottobre Emiliano è costretto ad ammettere alla stampa “non siamo più in grado di tracciare i contatti. Nonostante la carenza di personale l’assessore Lopalco non è stato capace di utilizzare le opportunità assunzionali offerte dalla protezione civile. Alla puglia venivano assegnate, con bando del 24.10.2020 del capo della protezione civile nazionale ben 133 unità alla puglia (100 medici e 33 amministrativi). Ad oggi risultano in carico solo 95 unità».

«I lavori per l’ospedale covid in Fiera, – afferma il consigliere Splendido – utile per ampliare l’offerta di posti letto in previsione della terza ondata, sono stati appaltati dalla protezione civile regionale il 14 novembre 2020, e si sono conclusi il 15 gennaio 2021, anche se per carenze strutturali e di personale l’attivazione dell’ospedale è avvenuta solo il 15 marzo 2021. L’Assessore Lopalco ha “dimenticato” di reclutare il personale necessario per far funzionare un ospedale da 160 posti. Inoltre, la struttura ospedaliera inizialmente appaltata per 9,6 milioni di Euro alla fine è costata 20 milioni di Euro».

«L’opera, di cui non è noto il destino a fine pandemia, non è comunque stata risolutiva perché, a detta di tutti i sindacati medici, l’ospedale in Fiera ha aumentato di un posto letto la disponibilità complessiva. Il 7 aprile il Covid Hospitale è collassato, come certificato da una nota della AAROI (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani) che, congiuntamente ad altri sindacati di categoria, chiedono al Ministero della Salute di commissariare la sanità pugliese. La Puglia, inoltre, sconta un drammatico ritardo nelle inoculazioni dei vaccini per tutte le categorie. Siamo ancora nel caos – conclude – e siamo tra le ultime regioni in Italia sia per copertura della popolazione over 80, sia per i cittadini “fragili”, e ancor di più per le fasce di età sotto gli 80 anni; lacune organizzative frutto di una mancata regia di coordinamento tra logistica, stoccaggio e personale sanitario cooptato».