Il 34enne barese Marco Basile è stato condannato a 22 anni di carcere per l’omicidio volontario e l’occultamento di cadavere di Donata De Bello, la sua compagna di 48 anni trovata senza vita nel suo appartamento nel quartiere Madonnella, a Bari, il 17 luglio 2017. Dopo la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Assise di Appello, a gennaio scorso, sono state rese note le motivazioni.

Secondo i giudici, l’assassino avrebbe preferito uccidere la compagna pur di non perderla, dovuto alla sua “idea di controllo sulla donna”. I due erano soliti a litigare vivamente e spesso queste discussioni si trasformavano in colluttazioni, come nella sera dell’omicidio, dimostrato dai segni trovati sul cadavere della donna.

L’uomo ha accoltellato la compagna e ha avvolto il corpo in un tappeto, coprendolo poi con un lenzuolo, un telo di cellophane e un piumino, per nasconderlo di conseguenza nell’armadio al piano superiore della casa.

La Corte ha dichiarato che “Basile ha agito con estrema disinvoltura, sintomatica di un’indole malvagia” e ha tenuto a sottolineare “l’odiosa natura e raccapriccianti modalità dell’azione.”