“Dalle due di questa notte, siamo ancora qui al Policlinico in attesa di sapere cosa ha mio padre”. La denuncia arriva su Facebook da Antonello Barnabà della Uil Fpl che racconta l’odissea vissuta da suo padre e che non è ancora terminata.

“L’ambulanza – racconta il figlio – è stata dirottata presso il Pronto Soccorso del Policlinico, nonostante la patologia di mio padre non è legata al covid. Dopo 16 ore di attesa fuori dall’ospedale, ci è stato detto che se volevamo c’era una barella in corsia, ma senza le barre laterali, che per un anziano con difficoltà motorie non è l’ideale”.

“Inoltre si è vista la disorganizzazione che c’è dietro. Rispetto al Di Venere – sottolinea Barnabà – dove il tampone rapido lo fanno prima di entrare, al Policlinico vengono portati all’interno e poi aspettano il risultato del test. Così facendo rischiano di far infettare tutti quelli che arrivano”.

“Adesso sono le 19 e siamo ancora fuori dal Policlinico per sapere le condizioni di mio padre. La politica ha le sue infinite responsabilità sul collasso del sistema sanitario, ma altrettante responsabilità le ha chi organizza le strutture. Poveri noi – conclude amareggiato – e povero personale che si affanna su scelte sbagliate che mettono a rischio tutti”.