“Buona festa della Liberazione a tutta Italia. Il secondo 25 aprile in cui è difficile parlare di Libertà. Tutti oggi ce ne sentiamo privati. Ma in questa giornata abbiamo il dovere di ricordare chi ha lottato per liberare il nostro Paese. Con la speranza che presto anche noi potremo liberarci delle paure che accompagnano questo periodo. Per tornare a sperare e a guardare al futuro”.

Con queste parole il sindaco Antonio Decaro ha voluto ricordare su Facebook la festa della Liberazione. Per il secondo anno consecutivo Bari si trova costretta a festeggiare il 25 aprile in casa senza amici o parenti, almeno sulla carta.

“In questi mesi abbiamo vissuto sulla nostra pelle cosa significhi non avere la libertà di uscire, di muoverci, di incontrare le persone cui vogliamo bene, di riunirci con i nostri amici e familiari – ha aggiunto il primo cittadino -. Forse mai come quest’anno abbiamo capito cosa hanno provato i nostri nonni o chi ha vissuto in quegli anni”.

Decaro questa mattina, insieme al presidente provinciale ANPI Ferdinando Pappalardo, e il prefetto di Bari Antonia Bellomo, ha deposto una corona di fiori ai piedi della lapide di caduti, affissa fuori dal palazzo di città. Anche in questo caso una cerimonia molto semplice, onde evitare assembramenti e rispettare i protocolli previsti per la zona rossa.

Dopo la commemorazione il sindaco si è spostato verso il colonnato del teatro Piccinni, dove una cantante ha eseguito una versione di “Bella Ciao”, accompagnata dalla fisarmonica.