“La paziente è deceduta due giorni fa, i controlli hanno accertato la presenza della legionella; le analisi già in corso stano ora cercando di accertare la positività al covid”. Domenico Losacco, segretario aziendale Fials all’Istituto Oncologico di Bari, sta preparando un lungo elenco di domande e osservazioni destinate ai vertici dell’ospedale e della sanità regionale, dopo che ieri si era parlato di caso sospetto.

“Qualora fosse confermato chiederò immediatamente l’avvio di una indagine interna – tuona il sindacalista – per capire come abbiano fatto ad arrivare la legionella e il coronavirus dentro il Giovanni Paolo II”.

“Ora c’è da ricostruire la catena di responsabilità – aggiunge -. L’Istituto Oncologico non è un ospedale covid, in teoria i positivi non dovrebbero proprio arrivare qui da noi; è evidente che il semplice tampone prima dell’accettazione non basta, dato che potrebbero stare incubando l’infezione”.

“Il metodo più sicuro per proteggere e proteggersi restano i dpi, che il personale indossa correttamente e regolarmente; abbiamo anche dimostrato che quella minima parte di personale non vaccinato è negativo. Come abbiamo denunciato più volte in passato – ricorda Losacco – mancano le procedure dalla presa in carico alla degenza del paziente”.

“Dopo la nostra denuncia il reparto di Radiologia Interventistica è stato chiuso, sono in atto i controlli su tutte le condutture per capire dove si è annidato il batterio della legionella – conclude – mentre si sta procedendo con la sanificazione”.