“Nel ruolo di parte sociale, il sindacato Nursind porta all’attenzione una grave discrepanza tra quanto pubblicato sul sito della ASL e della Regione, e la realtà vissuta dai cittadini in relazione alla campagna di vaccinazione per il COVID-19”. Il sindacato denuncia dei gravi disservizi che gli utenti stanno trovando in merito alle prenotazioni per sottoporsi al vaccino, soprattutto per quanto riguarda il servizio a domicilio.

“Come noto – scrive Nursind – la prenotazione del vaccino si può effettuare sia in farmacia che sul sito della regione, dove è presente un portale dedicato, sia per gli over 80 che per le categorie più esposte come da disposizione di legge”.

“Le segnalazioni che ci sono pervenute – continua – riferiscono di prenotazioni effettuate per la vaccinazione a domicilio, da parte di utenti aventi diritto, regolarmente caricate dal sistema che ha rilasciato la ricevuta con tanto di data e ora. Purtroppo, però, il giorno prenotato a casa degli utenti non si presenta nessuno, né giunge alcuna comunicazione”.

“Chiamando il numero di telefono della ASL presente sulla ricevuta di prenotazione, non si riesce a contattare nessuno. Questo, come altri disservizi, è certamente dovuto al fatto che probabilmente l’approvvigionamento delle dosi di vaccino non è sufficiente rispetto alle richieste. Secondo questo sindacato, però, che è maggiormente rappresentativo a livello nazionale nel comparto della sanità pubblica e bene conosce le dinamiche interne ai servizi, la motivazione è da ricercare soprattutto nelle scelte organizzative sbagliate che la ASL sta mettendo in atto, in alcuni casi con molta approssimazione e in deroga (violazione) ai principi di economicità, buon andamento e imparzialità cui ogni pubblica amministrazione è tenuta” sottolinea nel comunicato.

“Inoltre, ci chiediamo se, alla luce di questa e di molte altre segnalazioni che certamente i cittadini stanno facendo, avvierà una indagine interna per individuare le disfunzioni all’origine di tali disservizi. Si sollecita, quindi, l’adozione di provvedimenti idonei per evitare che i cittadini si sentano abbandonati da un sistema che percepiscono come inadeguato e distante dalle proprie necessità ma che, invece, noi sappiamo, a livello di risorse umane, si sta spendendo moltissimo. Il riferimento – conclude – è ovviamente alle migliaia di professionisti sanitari che si sforzano quotidianamente di garantire i servizi ai cittadini, pur in assenza della dovuta attenzione e del dovuto rispetto da parte della politica regionale”.