Un errore umano ha segnato per sempre la vita di Anna Maria, seppure sempre pronta a regalare sorrisi. La piccola è arrivata a Parma dopo aver viaggiato tutta la notte in auto. Le mani esperte del professore che la segue fin dal primo momento dovranno operarla in anestesia totale per la quarantottesima volta. Sì, proprio così, domattina Anna Maria finirà in sala operatoria per la quarantottesima volta. L’esito del tampone è negativo, tutto procede nella norma.

“Per la prima volta non potrò stare accanto a mia figlia – racconta papà Giovanni – a causa del covid solo uno dei genitori può assistere Anna Maria. Sto soffrendo moltissimo, ma siamo determinati per il suo bene”. È lo stesso papà a spiegare in cosa consiste l’intervento. “Sarà intubata e operata in anestesia totale – spiega – Anna Maria dovrà sottoporsi a endoscopia esofagea gastrica, con successiva dilatazione del tratto stenotico attraverso la cosiddetta sonda Savary. Saranno per l’ennesima volta dilatate le viscere dell’esofago. Solo mani molto esperte su esofagi causticati possono farlo. Si tratta di una  manovra molto rischiosa in quanto l’esofago potrebbe anche subire danni irreparabili”.

La vita di Anna Maria – lo ricordiamo – è cambiata il 31 luglio del 2017 dopo aver ingurgitato una sostanza alcalina, poi risultata essere una sostanza caustica, durante un matrimonio nella sala ricevimenti Villa Menelao, a Turi. L’altra lotta è quella che da ormai più di tre anni si celebra nelle aule di Tribunale, nel processo penale e in quello civile. Durante l’udienza penale di fine gennaio scorso, la pm Grazia Errede aveva spiazzato tutti modificando i capi di imputazione da lesioni gravi a lesioni gravissime.