L’omicidio di Santino, ucciso a colpi di pistola al termine di una lite lo scorso 11 marzo, ha permesso di approfondire la gestione di case e tuguri del palazzo al civico 22 di via Petrelli.

A quanto pare, anche sentendo alcuni degli inquilini, soprattutto albanesi, tutti pagherebbero o avrebbero pagato in nero fitti e utenze a Elia, un cittadino albanese che abita al primo piano.

Si tratta dello zio di Santino, lo stesso che aveva chiuso il figlio 12enne in casa con un lucchetto all’esterno della porta. Siamo tornati nel palazzo dopo l’intervento di Carabinieri e tecnici dell’Enel.

Durante le indagini, infatti, è stato scoperto un allaccio abusivo al contatore dell’energia elettrica e per questo ad alcuni inquilini è stata sospesa l’erogazione. Le persone coinvolte sono state tutte denunciate.

Un malinteso secondo Elia. L’uomo ha parlato con noi di questo e del giorno dell’omicidio, fornendo la sua versione di quanto successo e della sua innocenza rispetto al litigio fra Santino, suo cugino Patrik e l’assassino reo confesso.

Ciò che stiamo documentando evidenzia ancora una volta la necessità di riprendere i controlli ai tuguri fittati in nero in buona parte del quartiere Libertà. Dietro ognuna di quelle porte si nascondono storie di degrado e in alcuni casi sfruttamento e maltrattamento alle quali bisognerebbe dare una risposta.