La notte scorsa a Molfetta i Carabinieri hanno arrestato tre uomini di nazionalità georgiana, di età compresa tra i 25 e i 36 anni, i tre sono ritenuti essere gli autori dei furti messi a segno nella ultime settimane e che hanno destato grande preoccupazione nella popolazione. Lo rende noto l’ufficio stampa dell’Arma con un comunicato arrivato in redazione.

Da diverse settimane si stavano verificando furti all’interno di cantine e garage, da dove venivano spesso rubate taniche di olio, attrezzi da lavoro, biciclette e tutto ciò che i ladri trovavano e potevano rivendere. Al fine di frenare il fenomeno, la Sezione Operativa ha svolto servizi mirati, attenzionando soggetti e macchine sospette.

È stato così avviato un servizio di osservazione e pedinamento a carico di tre individui, riconosciuti dai militari e già gravati da numerosissimi precedenti penali per reati predatori. Alle è iniziato il pedinamento, protrattosi da Molfetta fino a Valenzano, dove i sospettati hanno parcheggiato l’auto in strada comunale Pesca Canneto. I tre si sono addentrati quindi in un complesso residenziale in corso Italia.

Dopo circa 3 ore gli arrestati hanno fatto ritorno, attesi dai Carabinieri, che li hanno visti con due trolley, delle buste in nylon e oggetti vari, caricati a più riprese nel cofano e sui sedili posteriori del veicolo, dopo di che si sono spostati in piazzetta Giulio Cesare, dove hanno parcheggiato nella parte più buia e da dove sono ripartiti verso Molfetta intorno alle 5, una volta erroneamente certi di non essere seguiti.

A quel punto i Carabinieri li hanno bloccati; perquisiti, sono stati trovati in possesso di svariato materiale per un valore complessivo di circa 7mila euro e sono stati portati in caserma dove tutto il materiale rinvenuto è stato inventariato. Dalla targhetta di uno dei trolley utilizzati per il furto, i militari sono rialiti a uno dei derubati.

Da lì è stato semplice risalire a tutti i cittadini della zona che avevano subito furti o tentativi di furto durante la notte. I tre malviventi sono stati quindi arrestati e tradotti presso la casa circondariale di Bari a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre la refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari.