(Foto presa dal Facebook di Maria Grazia Mazzola)

La Dda di Bari ha chiesto la condanna a 3 anni di reclusione per la pregiudicata 44enne Monica Laera, moglie del boss del clan Strisciuglio di Bari Lorenzo Caldarola, accusata di lesioni con l’aggravante mafiosa e minacce gravi ai danni della giornalista del Tg1 Maria Grazia Mazzola.

L’episodio risale al 9 febbraio 2018. Laera è accusata di aver minacciato la cronista e di averla colpita con un pugno al volto, dopo la richiesta di informazioni sui procedimenti penali a carico del figlio Ivan, all’epoca minorenne.

In quel momento all’interno dell’abitazione della famiglia Caldarola (la giornalista era in strada) era allestita una camera ardente perché la stessa mattina era deceduta una familiare. Nel processo in corso con il rito abbreviato dinanzi al gup Giovanni Anglana è imputata anche la 59enne Angela Ladisa, consuocera della Laera, accusata di oltraggio a pubblico ufficiale.

Per lei la Dda ha chiesto la condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione. Sono costituiti come parti civili, oltre alla vittima, Rai, Associazione Stampa romana, Fnsi, Comune di Bari, Ordine nazionale dei Giornalisti e Libera. La sentenza è attesa per il prossimo 15 aprile.

“Poiché la difesa ha chiesto il rito abbreviato, la richiesta di pena si riduce a 3 anni – scrive su Facebook la giornalista Maria Grazia Mazzola -. Ha contestato l’aggravante mafiosa e, quindi la recidiva, le minacce di morte nei miei riguardi, le lesioni, e l’esercizio del controllo mafioso del territorio. Sapete cosa hanno detto gli avvocati della mafiosa? Fu un litigio tra donne. E io la provocatrice. Ve lo immaginate? Io cronista coi sandali e lei nota violenta mafiosa condannata definitivamente per avere guidato un gruppo di fuoco! Il 15 aprile la sentenza”.