“Tutta la mia famiglia è risultata positiva al coronavirus cinque giorni fa. Io sono negativa e vivo isolata ad Adelfia. Nonno ha 91 anni, mentre le condizioni di mia nonna sono peggiorate. Il 118, dopo un’ora e mezza di attesa, le ha messo l’ossigeno ma hanno ritenuto fosse più giusto lasciarla a casa. Lei ha bisogno di assistenza, mia madre non ce la fa ad accudirla. Abbiamo chiamato chiunque, ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta”.

Inizia così il racconto di Silvia. Assieme alla sua famiglia, ha deciso di effettuare un tampone antigenico dopo i primi sintomi manifestati dalla sua mamma.

“Mamma, papà e mio fratello sono risultati positivi, ma anche i miei nonni che vivono nell’appartamento accanto al nostro – spiega Silvia -. All’Asl non risulta ancora niente, non siamo stati segnalati. Mia nonna ha bisogno di essere accudita e assistita, ha bisogno di andare in bagno, mio nonno ha 91 anni e mia madre non ce la fa. Ho trovato 2 ragazzi della Protezione Civile di Rutigliano che ogni mattina si occupano di lei, senza alcun compenso, e anche l’Aver di Adelfia ci ha aiutato materialmente, ma non è sufficiente”.

“Nessuno ci ha dato indicazioni in merito su come muoverci, siamo disperati e impotenti – conclude -. Non hanno voluto portare mia nonna in ospedale perché hanno ritenuto non avesse sintomi così gravi ma cosa fanno? Mia nonna o muore di covid o muore al fianco di mio nonno di 91 anni che è sfinito”.