Paese che vai, pandemia che trovi. Non proprio, ma quasi. Sì, perché se è vero che il coronavirus si è diffuso in tutto il mondo, è anche vero che il modo di affrontare e gestire l’emergenza sanitaria in atto ormai da un anno, cambia da nazione a nazione.

“Sono rientrato a Taiwan il 3 gennaio – scrive un italiano su facebook – per entrare devi avere un test molecolare negativo nelle 72 ore precedenti l’imbarco del volo, arrivato devi compilare un questionario che chiede dove sei stato nelle ultime due settimane e dove sarai in quarantena le prossime due e dare un numero di cellulare locale”.

“La Polizia ti chiama ogni giorno per sapere come stai e se non rispondi – sottolinea  arrivano all’indirizzo dichiarato, devi registrare la temperatura tutti i giorni e dichiarare all’ente preposto quali sono le tue condizioni tutti i giorni.

“Infine se non hai un termometro, il governo di Taiwan te ne fornisce uno e per non farti sentire solo anche se sei in albergo, come nel mio caso, ti manda anche un po’ di snack e per la tua sicurezza, delle mascherine chirurgiche. Prendiamo esempio” conclude.