L’ASL di Bari distribuirà entro l’11 gennaio circa 20mila test rapidi ai medici di base e pediatri di libera scelta. È quanto previsto dal verbale di riunione dei responsabili dei distretti sanitari e medici di base redatto lo scorso 2 gennaio.

Dall’11 gennaio in Puglia, quindi, i medici di famiglia dovranno iniziare a effettuare i tamponi rapidi, nei propri studi o in strutture individuate dalle ASL, ai contatti stretti asintomatici al termine della quarantena di 10 giorni. Dovranno anche prendere in carico il paziente con sintomi Covid e prenotare il tampone molecolare, disporre l’isolamento fiduciario ad esito positivo del tampone, stabilendo la data di inizio e fine della quarantena.

Durante l’incontro, però, i medici hanno sollevato dubbi sull’organizzazione. In particolare mancherebbero sedi adeguate dove effettuare i test.

“Si è purtroppo costretti a rilevare – si legge nel verbale – che pur essendo disponibili molte strutture in molti Comuni della ASL di Bari, non esiste ancora un’adeguata garanzia del rispetto di quanto previsto dalle disposizioni dell’accordo nazionale. Sussistono gravi problemi di gestione delle suddette strutture: mancanza di personale addetto alla sicurezza, mancanza di idonea dotazione di attrezzatura informatica per la registrazione dei dati e stampa di moduli, e di connessione ad internet, mancanza di addetti alla pulizia e alla sanificazione”. Per la città di Bari sarebbe disponibile una sola sede, a Carbonara, per circa 150 medici.