Giuseppe Zicchella, presidente dell’Arca Agenzia Regionale per la Casa e l’Abitare, si era scusato, definendo la situazione indecente e promettendo un intervento rapido. Le scuse e le promesse, però, al netto della buona fede e buona volontà, non sono bastate. Siamo tornati in via Barisano da Trani, 11, a Bari, nella palazzina popolare di proprietà dell’Ente, dove vivono Antonio e suo padre Giuseppe.

Li avevamo lasciati con la pentola sul fuoco a scaldare l’acqua per una doccia, e così li abbiamo ritrovati. Per carità, i tecnici dell’Arca sono andati effettivamente a eseguire dei lavori, peccato però che non siano stati risolutivi e soprattutto che non siano stati nemmeno fatti a regola d’arte.

Stando al racconto di Giuseppe, infatti, in alcune stanze non sarebbe nemmeno stato dato l’antimuffa, di cui c’era evidentemente bisogno, bensì sarebbe stata data la vernice alle pareti direttamente sulla vecchia pittura, il timore, tra le altre cose, è che tutto torni com’era a stretto giro.

Meno che mai è stato risolto il problema dell’acqua calda, la caldaia non è stata ancora sistemata, da cui ancora il vecchio metodo delle pentole sui fornelli, come si faceva una volta, e non nel 2021, almeno in teoria.

“Sono in regola coi pagamenti  – ha sottolineato Giuseppe – anzi pago anche di più perché prima eravamo in tre, nel 2019 mio figlio grande si è sposato. L’ho comunicato all’Arca, ma da un orecchio gli è entrato e dall’altro è uscito.