“Mamma non doveva morire così, senza una carezza, senza affetto. Abbiamo una grande rabbia dentro. Non sappiamo nemmeno com’è morta. La sua scomparsa è un gigantesco boh”.

A parlare sono i figli di una 83enne di Gravina, ricoverata in ospedale nel reparto covid lo scorso 8 novembre e scomparsa tragicamente dopo due settimane.

“Ce l’hanno ammazzata – raccontano -. L’abbiamo vista in foto solo l’11 novembre, poi tra chiamate, email e appelli non abbiamo mai avuto risposte e nessuno ci informava delle sue condizioni”.

Familiari costretti a stare lontani dai parenti più cari nel momento del bisogno. Una storia, purtroppo, come altre ma che si distingue per alcuni particolari che lasciano senza parole.

“Nella cassetta della posta ho trovato dei fogli piegati, tra questi c’era la foto di mamma in ospedale – racconta una figlia -. Lei soffriva di piastrinosi, il suo braccio destro in quell’immagine versava in condizioni spaventose. Secondo il medico si trattava di un’emorragia scoppiata all’interno del braccio perché trascurato e non curato”.

I figli si recano in ospedale e, con forza, riescono ad ottenere una fotografia della propria mamma. “Ancora più brutta della prima – spiegano -. Aveva gli occhi sbarrati ma si vedeva il corpo fino al collo, come purtroppo ci aspettavamo”.

Il racconto però è pieno di tanti altri dettagli angoscianti e strazianti. “Noi vogliamo andare fino in fondo, ci hanno nascosto le cose e vogliamo la verità – concludono -. Il dramma più grande è che chissà quanti altri casi come questo si sono verificati in Italia”.