L’inchiesta su presunte irregolarità negli appalti per la mitigazione del rischio idrogeologico, per cui sono indagati alcuni funzionari regionali e il commissario per l’emergenza Elio Sannicandro, va avanti. I militari della Guardia di Finanza hanno infatti eseguito nuove perquisizioni negli uffici del Dipartimento Lavori Pubblici della Regione e in alcune aziende di Monteleone e Zapponeta. A riportare la notizia è Repubblica-Bari.

Non è la prima volta che le Fiamme Gialle acquisiscono documentazione in merito ad alcuni appalti per opere di mitigazione del rischio idrogeologico. A fine luglio, infatti, i Finanzieri hanno sequestrato computer e cellulari a due funzionari dell’assessorato ai Lavori pubblici responsabili del procedimento in alcuni appalti affidati a due società del Foggiano;  nell’ufficio e casa di Sannicandro vennero stati sequestrati, oltre a computer e telefona, 4mila euro in contanti.

Nel fascicolo aperto dalla Procura di Bari, tra le mani del pm Claudio Pinto, sono contestate a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità, le ipotesi di concorso in corruzione e turbata libertà degli incanti. Sannicandro, oltre che commissario delegato al dissesto idrogeologico, è direttore generale della Agenzia regionale Strategica per la Sviluppo ecosostenibile del Territorio (Asset) e componente dell’Unità di crisi regionale che si occupa dell’emergenza Covid, compreso l’appalto per l’ospedale da campo negli spazi della Fiera del Levante, a Bari.

L’ex assessore allo Sport del Comune di Bari è indagato per concorso in corruzione e turbata libertà degli incanti insieme a Michele Tamborra e Francesco Bitetto, funzionari dell’assessorato al ramo, e ai rappresentanti di alcune aziende che si sarebbero aggiudicate appalti in maniera irregolare. Dopo la gara da 780mila curo per la mitigazione del rischio idrogeologico a Celle San Vito, gli accertamenti si sono estesi anche ad altri appalti. Negli ultimi anni, infatti, la Regione Puglia ha stanziato circa 350 milioni per interventi finalizzati a mitigare il dissesto idrogeologico, un fiume di denaro che è stato gestito dall’ufficio del commissario, anche prima che si insediasse Elio Sannicandro.