Etichette sovrapposte per nascondere l’originaria destinazione e poco adatte al personale sanitario a cui erano state destinate. Le tute distribuite dalla Protezione civile di Puglia al personale sanitario del 118 e dei presidi Covid in tutta la regione sono al centro di un chiarimento con la ditta fornitrice e rientrano in un’inchiesta della Procura di Bari.

Stando alle segnalazioni emerse in questi giorni, le tute avevano una doppia etichetta che nascondeva l’originaria destinazione a rischio industriale anziché biologico, inoltre erano troppo corte di maniche o di gamba lasciando scoperti polsi o caviglie, o anche troppo strette tanto da essere difficili da chiudere.

Mario Lerario, dirigente dell’ente regionale, spiega: “Siamo in attesa di una risposta dall’azienda alla quale abbiamo mandato una richiesta di spiegazioni, non appena l’avremo ottenuta ne daremo comunicazione. È nostro intendimento fare luce su questa vicenda”. La ditta ha risposto che, rispetto al modello di protezione ai rischi industriali, alle tute erano state apportate delle modifiche, come la doppia cucitura, che tanto avrebbero protetto da un possibile contagio da covid.

L’inchiesta, partita dalla Procura di Taranto in seguito alla denuncia da parte dell’Anaao-Assomed, è stata trasferita a quella barese. Nel frattempo all’appello della Protezione Civile, in merito alla sospensione della distribuzione di questi dispositivi, ha risposto solo l’Asl Bat. “La sicurezza dei lavoratori ci sta da sempre particolarmente a cuore – ha detto nei giorni passati Alessandro Delle Donne, direttore generale della Asl Bat – tanto che nella nostra Asl abbiamo avviato per primi un protocollo di sorveglianza sui dipendenti poi approvato e utilizzato in tutta la Regione che ci sta consentendo di tenere assolutamente sotto controllo la diffusione del virus tra di dipendenti. In questa seconda fase non è stata chiusa nessuna unità operativa perché il controllo continuo ci ha permesso anche di individuare positivi asintomatici e dunque di procedere con gli isolamenti fiduciari”.