Il problema dei contagi tra medici e infermieri resta uno dei tanti nodi da sciogliere del sistema sanitario regionale della Puglia, diventata zona gialla nonostante sia stata travolta dalla seconda ondata della pandemia del coronavirus che si è abbattuto sulla nostra regione come un ciclone. Il bollettino epidemiologico di ieri riporta 28 morti e oltre 1800 contagi, con il quarto più alto numero di ingressi in terapia intensiva d’Italia dopo due giorni consecutivi di triste primato.

Più volte la cronaca ha riportato notizie di interi reparti chiusi e personale posto in quarantena, come successo al Policlinico, al San Paolo, al Di Venere e non solo. Per tentare di mantenere il fenomeno sotto controllo, in Asl Bari, come altrove, si è deciso di fare ricorso allo screening periodico. Nell’ultimo periodo, però, sembra che il Medico Competente aziendale abbia deciso di ricorrere ai test antigenici.

“Il tenore del messaggio inoltrato dal dottor Polemio  – scrive l’avvocato Alessandro Ieva, cui ha dato mandato l’Usppi Puglia nella persona del segretario generale, Nicola Brescia – ha gettato nello sconforto il personale sanitario che ha appreso che i prossimi screening verranno effettuati con gli antigenici non con tampone molecolare. Riferiscono i medici tutti interessati dal detto screening che l’esperienza clinica ha dimostrato come l’indagine rapida con gli antigenici soffra del rischio (molto fondato) dei così detti falsi negativi che espongono sia il personale sanitari che la collettività tutta a sicura trasmissione del virus”.

“La gravità della decisione adottata e condivisa  dal Medico Competente – scrive il legale – impone al sindacato USPPI Puglia di reagire in ogni sede opportuna e necessaria onde evitare il sicuro contagio tanto degli operatori sanitari che delle proprie famiglie e della collettività tutta e, pertanto, con la presente intimo e diffido codesta Azienda Sanitaria Locale a prevedere che il prossimo screening e tutti quelli a seguire e previsti nel protocollo sanitario, vegano effettuati unicamente attraverso tamponi molecolari, prevedendo che in mancanza – conclude l’avvocato dell’Usppi – si riterrà la Asl Bari nella persona del proprio Direttore Generale e il medico compente responsabili per i sicuri contagi che ci saranno”.