“C’è una seconda denuncia, su cui c’è la richiesta di archiviazione della pm, che comprende tante cose, tra cui il farmaco salvavita, di cui non si è ancora riusciti a capire se era assente, o se quello presente era scaduto nonostante le carte parlino chiaro e l’unico acquisto dell’ospedaletto dà evidenza che il medicinale era già scaduto”. A parlare è Massimo Coratella, papà della piccola Zaray deceduta il 19 settembre 2017 per ipertermia maligna in seguito all’intervento di riduzione della frattura.

Qualche giorno fa la Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio di Leonardo Milella, primario di Anestesia del Giovanni XXIII a cui viene contestato il reato di omicidio colposo. Alla richiesta di archiviazione per la seconda denuncia, Massimo Coratella ha presentato opposizione: “Il mio obiettivo è sapere la verità” spiega dopo aver rievocato i drammatici eventi di quel 19 settembre in sala operatoria. “Molto si è scoperto grazie alla specializzanda, che ha detto un po’ come è andata la storia, ha dato gli input necessari per capire cosa sia successo quel maledettissimo giorno”.

“Dalla parte del Policlinico – aggiunge tra le altre cose- non ci sono mai state delle ammissioni, nonostante dicano che ci sono stati errori, ma non viene detta realmente la verità, e questo fa male, fa molto male. In questi tre anni e mezzo ho avuto tanti segnali che sto lottando contro un muro di gomma, ed è difficile scavalcarlo”.