“Papà è positivo, in isolamento da un paio di settimane, mamma da qualche giorno non avverte più i sapori, in casa ci siamo anche mia sorella ed io, che ho una fidanzata oncologica, la porto avanti e indietro da Molfetta a Bari per le cure e non voglio rischiare di contagiarla se dovessi essere asintomatico. Non possiamo uscire nemmeno per fare la spesa e con la Asl non riusciamo a parlare”. Simone ha 19 anni, suo padre 43, la madre 44 e la sorella 17, sono tutti giovanissimi, catapultati all’improvviso nella galassia covid da quando, a fine ottobre, è emersa la positività del nonno, che però vive in un’altra casa.

“Per sicurezza abbiamo voluto fare il sierologico e il tampone anche noi – spiega Simone a telefono – privatamente e a pagamento, così abbiamo scoperto che papà è positivo. Da quel momento siamo tutti in isolamento, papà è un trasportatore di farmaci, lo stanno chiamando in continuazione dato il periodo, ma ovviamente fino a quando non torna a essere negativo non può uscire”.

“Noi altri siamo risultati tutti negativi, ma dopo due o tre giorni mamma ha iniziato ad accusare sintomi – racconta – tra noi cerchiamo di mantenerci a distanza il più possibile, ma la casa è quella che è, non potevamo certo mandare papà a dormire nel furgone. Appena saputo che papà era positivo, abbiamo avvisato il medico curante, ci aveva detto che avrebbe avvertito la Asl, per farci contattare e prenotare i tamponi successivi, ma non lo ha fatto. Lo so perché ce lo ha detto la dottoressa che lo sta sostituendo, un paio di giorni fa, quando eravamo in isolamento già da una decina di giorni”.

“Gli uffici Asl di Molfetta non rispondono al telefono, ho provato a chiamare il Dipartimento di Prevenzione, a Bari, ma squilla a vuoto, al numero verde mi hanno detto che loro non possono fare niente. Non riesco nemmeno a immaginare quante altre famiglie sono nella nostra stessa situazione. Va a finire – conclude Simone – che saremo costretti a metterci in macchina e andare direttamente alla postazione drive-through violando la quarantena.