C’è voluto tempo ma alla fine si è svelato l’arcano. La Puglia è ufficialmente arancione, come comunicato dal premier Conte in conferenza stampa e come previsto dalla collocazione delle regioni nelle varie fasce decisa dal ministro della Salute sulla base di 21 parametri, tra cui il numero dei casi sintomatici, ricoveri, casi nelle Rsa, la percentuale di tamponi positivi, il tempo medio tra sintomi e diagnosi, il numero di nuovi focolai, l’occupazione dei posti letto sulla base dell’effettiva disponibilità.

Cosa significa? Dal 6 novembre automaticamente scattano altre restrizioni oltre a quelle previste a livello nazionale, come il coprifuoco dalle 22 alle 5, la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori (ma in Puglia è scontro tra Governo e Regione), la chiusura dei centri commerciali nel weekend e la riduzione al 50% della capienza sui mezzi di trasporto pubblico.

Per la Puglia, ufficialmente di colore arancione, sarò inoltre vietato ogni spostamento, in entrata e in uscita dalla Regione, salvo che per comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza.

Vietati anche tutti gli spostamenti in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute o per situazioni di necessità.

Sospese le attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering, con l’autorizzazione per tutti alle attività di ristorazione con consegna a domicilio illimitata. L’asporto sarà valido fino alle 22.

Le attività motorie si potranno fare all’interno del proprio comune e all’aperto. Palestre, piscine e centri sportivi sono chiusi. Rimangono invece aperti barbieri, parrucchieri e centri estetici.