“Si chiede di attivare da lunedì 2 novembre tutti i posti letto necessari al trattamento dei pazienti covid, secondo lo scenario al 6 novembre e al 30 novembre. Si chiede di ricevere entro e non oltre lunedì 2 novembre p.v. ore 13, sentiti i Direttori sanitari delle altre Aziende insistenti in ciascuna provincia, la tabella di sintesi dei posti letto per ciascun ospedale, da dedicare al covid, fino al raggiungimento del numero complessivo riportato. Tanto si rende necessario, al fine di rendere la nuova programmazione parte integrante e sostanziale dell’emananda Ordinanza da parte del Presidente della Giunta regionale.”. Firmato, Vito Montanaro, direttore del Dipartimento di Promozione alla Salute della Regione Puglia.

Quello che avete appena letto è un estratto della disposizione inviata ieri, 1° novembre, ai direttori generali delle ASL, delle cliniche universitarie e degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, tipo Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e il De Bellis di Castellana Grotte, per intenderci.

Una disposizione evidentemente urgente, dati i tempi serrati che si richiedono ai vari ospedali, la pandemia corre e non c’è più tempo da perdere. In aggiunta, dalla lettura non sarà sfuggito che sta per arrivare una nuova ordinanza.

Dalla lettura della disposizione nel dettaglio, al 6 novembre devono essere attivati 1100 posti letto: 343 a Bari, 107 nella Bat, 107 a Brindisi, 169 a Foggia, 217 a Lecce e 157 a Taranto. Lo scenario al 20 novembre prevede 2mila posti letto: 623 a Bari, 194 nella Bat, 195 a Brindisi, 308 a Foggia, 395 a Lecce e 286 a Taranto. Lo scenario al 30 novembre, infine, prevede l’attivazione di 2900 posti letto: 904 a Bari, 281 nella Bat, 282 a Brindisi, 446 a Foggia, 572 a Lecce e 414 a Taranto.

“Con la presente – si legge ancora nella disposizione – si intendono sospesi, a far data da lunedì 2 novembre p.v., tutti i nuovi ricoveri degli Ospedali che codeste Aziende intendono individuare quali strutture deputate al trattamento dei pazienti covid, riprogrammando le attività sanitarie sugli altri ospedali no-covid”.