“L’ultima pizza di questa serata buia”. Si abbassa la saracinesca della pizzeria di Rosa in via Napoli a Bari. I sacrifici e il lavoro di questi anni sono andati in fumo e per questo ha deciso di chiudere per i troppi debiti causati dal primo lockdown.

“Queste nuove restrizioni – spiega Rosa con le lacrime agli occhi – ci hanno spezzato le gambe. Non ce la facciamo più. Non serve restare aperti, accendere la luce e cercare di racimolare qualcosa per andare avanti. Siamo arrivati a non avere nemmeno i soldi per pagare il pizzaiolo. Ogni sera è un veleno”.

I presupposti per tenere aperta la pizzeria di via Napoli non ci sono più. “Me ne sono andata in depressione. Pensare che, in questo locale, – dice disperata Rosa – ho messo tutta me stessa mi fa male. Siamo stanchi. Non c’è più la voglia, né fisicamente né mentalmente, di andare avanti. Lasciamo aperta solo la pizzeria di mio figlio. Per non lasciare senza lavoro il pizzaiolo, abbiamo deciso di farlo andare per 3 giorni all’altro locale e si alternerà con il pizzaiolo che lavora lì”.

“Il Governo non ha un cuore – sottolinea arrabbiata -. Non voglio niente da loro, solo che mi tolgano i debiti che mi ha messo durante il primo lockdown e si deve prendere le sue responsabilità. È un governo incapace. Siamo italiani e vogliamo i nostri diritti”.

Adesso la pizzeria è buia, come è scuro il tunnel della disperazione che è in Rosa. “Non riesco più a dormire perché non vedo più un futuro per me e per i sacrifici fatti. Sono disperata”.