“A causa della sanificazione, la scuola resterà chiusa venerdì 6 novembre”. Firmato, la professoressa che sostituisce il dirigente scolastico. Se non alla lettera, è questo il contenuto di una comunicazione inviata dalla Scuola Secondaria di 1° Grado “G.Carducci” di Bari lo scorso 5 novembre, giovedì.

La comunicazione in sé non ha nulla di nuovo, tutto sommato; dato il periodo, gli istituti costretti a rimanere chiusi per le operazioni di sanificazione, non si contano più. Quello che stranisce, è la firmataria della lettera inviata, tra gli altri, ai docenti, al personale Ata, ai genitori e alla Polizia Locale.

Non il dirigente scolastico, non una delle due vice presidi, bensì, come detto, la professoressa che sostituisce il dottor Salvatore Roccella, direttore appunto della Carducci. La cosa ha certamente un che di singolare, trattandosi di un provvedimento di una certa importanza, al pari della contemporanea indisponibilità di tutti i vertici della scuola.

Il dubbio che uno fra i tre possa essere risultato positivo, sta agitando il sonno di colleghi e genitori, tenuto conto del fatto che si tratta di figure continuamente in giro per tutti gli ambienti dell’istituto. A supportare la tesi, poi ci sono anche alcune assenze registrate tra i dipendenti che lavorano in segreteria.

Fosse accertato che uno tra i professori è risultato positivo, non si sarebbe dovuto avvisare tutto il personale in servizio alla Carducci, onde consentire un adeguato tracciamento dei contatti stretti? Non risulta, infatti, che tale comunicazione sia stata fatta. Per capire come stanno le cose abbiamo chiamato la scuola.

“Il preside e le due vicepresidi sono in isolamento fiduciario – ci ha confermato la professoressa Cusatelli, che sostituisce il dirigente – lo abbiamo detto in maniera informale giovedì, non abbiamo fatto una comunicazione ufficiale, lo abbiamo detto a voce”, diversamente da quanto avvenuto per annunciare la sanificazione giovedì scorso, ormai 5 giorni fa.

“Si tratta di una quarantena fiduciaria, niente di più – ha aggiunto -, per precauzione, per correttezza e rispetto delle regole, verso il prossimo, i colleghi, gli alunni, non c’è nessun allarme. Non è stata fatta una comunicazione ufficiale anche per rispetto della privacy, se abbiamo sbagliato è stato fatto per non scatenare il panico. Se dovesse ricapitare una cosa del genere agiremo diversamente. La scelta di renderlo noto in maniera informale è stata presa dal dirigente scolastico”.

“La cosa importante è che tutto sta funzionando, ci stiamo attenendo alla direttiva del presidente Emiliano, stiamo facendo sia didattica a distanza che in presenza, i bambini stanno venendo. Stiamo lavorando con serenità, ci sono alcuni genitori, alcuni colleghi, che con una certa pignoleria stanno sollevando problemi che qui a scuola non abbiamo”.

Non mettiamo in dubbio che all’interno della scuola siano state adottate le misure necessarie, come da protocolli, resta il fatto che siamo in emergenza sanitaria da febbraio, orami tutti sappiamo che per contenere la diffusione del contagio è fondamentale tracciare per tempo i contatti stretti.

La contemporanea assenza dei vertici scolastici ci induce a pensare che, forse, una comunicazione scritta al personale scolastico e ai genitori sarebbe stata opportuna, fosse anche solo per lasciare a ognuno la libera scelta di sottoporsi a tampone volontario o autoisolamento.