Una famiglia intera in quarantena da 15 giorni, con in casa un positivo e un paziente cardiopatico, abbandonata al proprio destino. La storia arriva direttamente da viale Europa, nel quartiere San Paolo di Bari.

“Mio cognato 15 giorni fa è risultato positivo al coronavirus – racconta la donna -. Lui lavora in una macelleria, il datore di lavoro ha sottoposto il personale al tampone e tutti sono risultati positivi. Dopo 10 giorni ha fatto il secondo tampone in un laboratorio privato ed è risultato negativo, la sua famiglia però è rimasta bloccata in casa perché il medico di base non ha accettato l’esito di questo secondo tampone”.

Secondo il dottore l’uomo deve aspettare la chiamata dell’Asl. “Mio cognato è rimasto a casa da 15 giorni e non ha ricevuto ovviamente nessuna telefonata – spiega -. Mio padre, che si trova in casa con lui, è cardiopatico e nonostante il medico abbia segnalato il tutto ad oggi zero chiamate. Ho deciso così di mandare un messaggio al presidente Emiliano, mi ha risposto dicendo che, in assenza di sintomi da 14 giorni, sono liberi di uscire. Se succede ora qualcosa di certo non possono prendersela con noi”.

“È tutto assurdo – continua la donna -. Il tampone a pagamento di mio cognato non è valido perché non l’ha fatto l’Asl ma lui in fin dei conti è risultato negativo. Poteva benissimo recarsi a lavoro perché non più positivo e nessun componente della famiglia, dopo 3 giorni, è stato chiamato a fare il tampone. Non è abuso di potere questo nel bloccare in casa la gente? Poi gli altri componenti della famiglia possono essere anche asintomatici ma ora sono liberi di uscire. I miei figli vogliono vedere i loro nonni ma ho paura a portarli”.

“Mio padre non lavora, avrei pagato io il tampone ma il dottore insiste sul fatto che quelli in laboratorio privato non sono validi – conclude -. Ma perché non sono validi? Che li fanno a fare? Ci stanno mandando in confusione. A questo punto, se dovesse succedere a me, non mi autodenuncerei perché tanto ti chiudono in casa e non fanno nemmeno il tampone. Ci stanno massacrando dal punto di vista psicologico”.