Domenico Di Paola, ex amministratore unico di Aeroporti di Puglia, tira un sospiro di sollievo. Il Tribunale di Bari lo ha infatti assolto «perché il fatto non sussiste» nel processo che lo vedeva imputato per truffa con l’accusa di aver fatto pagare alla società aeroportuale, nell’arco di otto anni, 576mila euro di spese di vigilanza privata notturna per la sua abitazione.
Assolto dallo stesso reato, contestato in concorso, anche Patrizio Summa, all’epoca dei fatti direttore amministrativo di Adp, coinvolto per aver apposto la sua firma sui mandati di pagamento per il servizio di vigilanza.
Per l’accusa Di Paola avrebbe indebitamente usufruito, dal 2006 al 2013, di sorveglianza notturna sotto casa nonostante secondo la Procura di Bari non vi fosse «alcuna evidenza formale» di minacce ai sui danni, mettendo le spese, 576mila euro in 8 anni, a carico di Aeroporti di Puglia. Accusa che il tribunale ha ritenuto insussistente.
Nel corso del processo è stato documentato che fin dal 2001 Di Paola era stato destinatario di minacce, ricevendo anche una lettera con minacce di morte e una cartuccia di fucile e, anni dopo, minacce verbali da due persone armate che lo hanno bloccato in auto, tanto da fargli temere per la sua incolumità.
La Guardia di Finanza nel 2016 ha eseguito un sequestro di beni per 253mila euro nei confronti dei due imputati, difesi dagli avvocati Michele Laforgia e Raffaele Quarta, dei quali oggi il giudice monocratico Valentina Tripaldi ha disposto la restituzione.