“Stiamo provando a chiamare il 118 da oltre 40 minuti, ma non risponde nessuno”. La voce dell’uomo, a telefono, tradisce un misto di preoccupazione e rabbia, sua moglie, di circa 60 anni, è caduta pochi minuti dopo mezzogiorno, ma quando lo chiamiamo poco prima delle 13, sono ancora fermi in mezzo alla strada, all’angolo tra via Quintino Sella e corso Vittorio Emanuele.

“È scivolata sul marciapiede, colpa degli escrementi di piccione – ci dice – ha sbattuto la schiena e probabilmente si è rotta una gamba. Si sono fermate due pattuglie della Polizia Locale, anche loro stanno tentando di far arrivare i soccorsi, ma non c’è modo di riuscire a parlare con qualcuno”.

Come stiamo scrivendo ormai da settimane, il dilagare dei contagi da coronavirus ha fatto saltare tutta la gestione del sistema sanitario regionale, arrivato impreparato alla prevista seconda ondata, gli ospedali sono al collasso, la Regione è alla disperata continua ricerca di posti letto, e il 118 non riesce a coprire il territorio in tempi utili, cosa che si sta verificando sempre più spesso con le ambulanze in coda ai Pronto Soccorso. Più volte gli stessi medici hanno chiesto che la Puglia diventi zona rossa, ma la Regione ha scaricato tutto sul Governo, diversamente da quanto fatto per esempio in Alto Adige o in Abruzzo.

Fortuna ha voluto che dopo circa un’ora che la donna era a terra, è passata un’ambulanza dell’Oer. Gli agenti hanno fermato il mezzo di soccorso e chiesto l’intervento dell’equipaggio; visitata la signora, rincuorata dopo la caduta dal personale di un vicino studio medico, ma rimasta sul marciapiede per giunta sotto la pioggia, la donna ha riportato la frattura del femore ed è stata trasportata in ospedale, per fortuna in codice giallo.