Consulenze esterne con professionisti pagati anche senza svolgere il lavoro per cui sono stati reclutati. È quello che è accaduto all’interno dell’Ager, Agenzia regionale per la gestione dei rifiuti, dal 2018 fino ai giorni nostri.

Ed è proprio per questo che l’agenzia è finita sotto la lente di ingrandimento della presidenza del Consiglio dei Ministri che, attraverso l’Ispettorato per la funzione pubblica, vuole vederci chiaro.

Con una lettera inviata all’Ager, e per conoscenza alla Regione Puglia, il viceprefetto Luciana Coretto elenca i pesanti rilievi mossi dall’Ispettorato in merito alla non conformità di numerosi incarichi affidati a personale esterno, in violazione al piano assunzionale del 27 aprile 2018 e vuole una risposta dal direttore dell’Ager.

L’Ispettorato vuole capire il perché incarichi a progetto per svolgere attività amministrativa ordinaria siano stati affidati a professionisti altamente qualificati, oltre al fatto che la maggior parte dei nominativi non sono negli elenchi dei collaboratori e consulenti esterni degli anni 2018, 2019 e 2020. Inoltre è emerso che prestazioni occasionali sono state ripetute per anni. Tra i vari incarichi è emerso che una consulente del lavoro ha percepito 2500 euro per sole due buste paga.

Gianfranco Grandaliano, direttore dell’Ager, ha voluto sottolineare che la lettera inviata dall’Ispettorato per la funzione pubblica è una semplice richiesta di informazioni alla quale l’agenzia si riserva di rispondere nei termini indicati. Grandaliano aggiunge che, nel 2017, anno in cui si è insediato come presidente, l’Ager non aveva personale e quindi, per svolgere le funzioni assegnate dalla legge, ha dovuto riservarsi dell’utilizzo di professionisti esterni, sottolineando così la legittimità dell’operato, aggiungendo che le consulenze esterne sono tutte pubblicate.

Non è la prima volta che l’Ager finisce al centro di verifiche. Nel 2019 anche l’ex consigliere regionale Gianni Liviano ha pubblicato un esposto alla Corte dei Conti sempre riguardo le consulenze esterne date a nomi noti dei salotti baresi.

Nel frattempo la Regione Puglia, alla quale è stata inviata la lettera del vice prefetto per conoscenza, sottolinea di non avere il compito di vigilanza, ma attende la risposta del Collegio dei Revisori dell’Ager per capire il da farsi.