“Martedì sera ero in auto con la mia ragazza per andare a fare la spesa, pioveva e all’uscita di Acquaviva, vicino al cimitero, una volta superati i dossi di rallentamento ci siamo visti la morte in faccia”. Comincia così la storia di Simone, lettore molto fortunato del Quotidiano Italiano.

“Su quella strada le luci erano spente per ordinanza del Comune – racconta -, ci siamo trovati una cosa bianca enorme davanti, ho pensato fosse del calcinaccio e non potendo invadere l’altra corsia perché veniva una macchina di fronte, ho cercato di evitarlo, ma per mia sfortuna date le luci spente e la segnaletica non presente, non ho visto il guardrail in mezzo alla carreggiata”.

“Lo spartitraffico ha sollevato la macchina – prosegue -, sono scoppiati gli airbag, l’auto è scesa dal guard rail e ha continuato la sua corsa, ma non si vedeva nulla tra il fumo e gli airbag, sentivo solo che stavamo entrando nell’altra corsia, con la paura di un frontale. Con quel po’ di visibilità che avevo, ho visto un varco aperto nella pista ciclabile, e sono riuscito a far entrare la macchina lì e a terminare la corsa contro il marciapiede”.

“Mi sono spostato con il busto per coprire con il braccio il volto della mia ragazza – aggiunge -, temevo l’eventuale esplosione dei vetri visto che gli airbag erano già scoppiati. Lei è uscita subito io mi sono trascinato fuori dall’auto, sentivo puzza di bruciato, ma avevo dolore alla schiena. Sono svenuto un paio di volte, l’ambulanza è arrivata in 30 minuti, si stava consumando una tragedia, per fortuna stiamo bene, tolto lo schiacciamento delle vertebre e vari acciacchi”.

“I carabinieri non mi hanno contestato nulla – sottolinea Simone -, la macchina è stata trovata in terza marcia, non andavamo veloci, hanno detto che l’incidente è stato causato dalla mancanza di segnaletica e dalle luci spente solo in quel tratto. Mi hanno detto che ci sono stati altri incidenti in quel punto, quello che voglio far capire è che non tutti possono essere fortunati. Il giorno dopo il nostro incidente sono state riaccese”. Simone si è rivolto a un legale e nei prossimi giorni dovrà fare altri accertamenti sanitari, la sua ragazza dovrà invece portare il collare per 20 giorni.

Abbiamo in effetti verificato che il 13 novembre, come lui stesso ha scritto su facebook, il sindaco di Acquaviva, Davide Carlucci, ha ordinato, con effetto immediato, che fino al 3 dicembre “nel centro abitato la pubblica illuminazione, con inizio dalle ore 22, funzionerà con modalità crepuscolare per le sole zone centrali”. Per approfondire la situazione abbiamo sentito Carlucci telefonicamente.

“Quello spartitraffico serve per canalizzare l’immissione nell’area di servizio – ci ha detto -.I tecnici del Comune hanno verificato che l’ordinanza con le misure anti assembramento non insiste su quell’area e dunque non era in vigore la riduzione dell’intensità”.