“A Terlizzi la democrazia è sospesa”. Una dichiarazione forte da parte del consigliere comunale di opposizione Vito D’Amato a cui oggi, insieme ai suoi colleghi, gli è stata negata la partecipazione al consiglio comunale.

“In data 12 ottobre – spiega D’Amato – abbiamo ricevuto la convocazione in presenza per il Consiglio Comunale che si tiene in corso Vittorio Emanuele 26. In questi giorni ci avevano anticipato che alla seduta si poteva presenziare anche attraverso videoconferenza, ma di questo non era arrivata nessuna comunicazione ufficiale e quindi io e i miei colleghi ci siamo recati nella sede”.

“Come da comunicazione – continua – io e altri 7 consiglieri di opposizione, ci siamo presentati alle 15.30 per partecipare alla seduta, ma abbiamo trovato la porta chiusa. Siamo riusciti ad entrare, ma l’ingresso dell’aula era sbarrato e non ci hanno fatto partecipare al consiglio comunale”.

“Durante l’appello – aggiunge D’Amato – abbiamo urlato la nostra presenza, ma siamo stati ignorati. Da premettere che la sede in cui si svolgono le sedute è con le porte a vetri e sopra c’è anche uno spazio di aria, quindi ci vedevano e sentivano chiaramente”.

“Visto che si poteva anche presenziare in videoconferenza, mi sono collegato alla piattaforma e ho chiesto di poter parlare per presentare una mozione a nome mio e degli altri miei colleghi lasciati fuori. Il sindaco e il presidente del consiglio – racconta il consigliere -, vedendo dal video che mi trovavo nella stanza adiacente a quella in cui si stava tenendo la seduta, mi hanno inibito la parola perché secondo loro la mia presenza nell’edificio era illegittima”.

“Per questo motivo abbiamo chiamato i Carabinieri che dopo aver parlato con il segretario supplente, hanno raccolto le nostre denunce. Faremo un esposto in Procura – conclude indignato – perché ci è stato negato il nostro diritto e dovere di esercitare il nostro lavoro da consiglieri comunali. È una vergogna”.