Un paziente ricoverato nell’Unità Operativa di Oncologia Medica all’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari è risultato positivo al coronavirus. Il contagio dell’uomo è emerso solo nel pomeriggio di ieri, quando ormai era si trovava già in reparto dalla mattina.

Anche la moglie è risultata positiva al covid19; la donna, per quanto risulta, avrebbe stazionato per l’intero arco della giornata nella sala di attesa dell’Unità Operativa, non ché in altri ambienti dell’ospedale.

La vicenda è emersa nella tarda serata di ieri; il direttore generale dell’Oncologico, Antonio Delvino, appresa la notizia, ha chiesto l’attivazione delle procedure per contenere la diffusione del coronavirus, interessando tutto il personale coinvolto oltre ai lavoratori delle ditte esterne che hanno avuto contatti stretti con marito e moglie.

Particolare non trascurabile, l’uomo sarebbe stato ricoverato alla Mater Dei durante la scorsa settimana. La clinica privata è recentemente finita al centro delle pagine di cronaca per il focolaio di coronavirus, dapprima con 17 casi accertati, cui se ne sono aggiunti altri nelle ultime ore, compresa la vicenda della donna dimessa col tampone negativo d’ingresso, erroneamente invertito al posto di quello d’uscita, risultato invece positivo.

Tornando al paziente di Oncologia Medica, il segretario aziendale Fials, Domenico Losacco, ha subito inviato una lettera ai vertici dell’ospedale, chiedendo la chiusura immediata dell’Unità Operativa e provvedimenti disciplinari nei confronti di chi ha sbagliato.

LA DENUNCIA DELLA FIALS
Con la presente la FIALS è a denunciare il caso di positività al CoVid-19 di un paziente ricoverato in data 09.10.2020 presso la UOC Oncologia Medica di questo Istituto e della positività della congiunta dello stesso

Per la FIALS sono state violate per l’ennesima volta, una serie di prescrizioni vigenti, atte a prevenire fenomeni da contagio: si è proceduto infatti a disporre il ricovero del predetto paziente, che tra l’altro ci risulta che qualche giorno prima fosse stato preso in carico anche dalla clinica privata Mater Dei nel quale è stato riscontrato un focolaio CoVid, senza aver atteso l’esito del tampone che solo nel tardo pomeriggio del 09.10.2020 ha dato esito positivo.

Nel contempo, è risultata essere positiva anche la congiunta del sopra menzionato paziente, la quale ha stazionato per tutta la giornata del 09.10.2020, presso la sala d’attesa della UOC di Oncologia Medica e sicuramente in altri ambienti dell’Istituto : presenza ingiustificata, in quanto ci sono delle disposizioni di servizio ben precise in merito alla limitazione degli ingressi degli accompagnatori.

La Fials denuncia, a seguito di quanto sopra, l’assenza di attuazione di protocolli rapidi e chiari finalizzati a sostegno degli operatori infermieristici, operatori socio sanitari ed ausiliari afferenti alle ditte esterne che inevitabilmente hanno dovuto fare ricorso allo scrivente che si è anche recato personalmente presso la UOC di Oncologia Medica.

Con la presente si chiede l’immediata chiusura del reparto di Oncologia Medica con la contestuale sanificazione di tutti gli ambienti e la disposizione immediata di tamponi per tutto il personale ivi compreso quello afferente alle ditte esterne e ricostruzione di tutti i contatti.

La Fials denuncia altresì per l’ennesima volta la superficialità nella gestione degli accessi dei pazienti ed utenti: non è tollerabile che per l’incompetenza di qualcuno, i lavoratori ed altri pazienti debbano essere sottoposti a gravi rischi, ora basta!

Attendiamo seri provvedimenti disciplinari da parte di codesta amministrazione nei confronti di chi ha commesso errori, caso contrario denunceremo alla procura della repubblica condotte manageriali letteralmente pericolose per l’incolumità dei dipendenti e pazienti.