L’operazione di Polizia, coordinata dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Monopoli, si è conclusa con l’arresto dei due scafisti ed il rintraccio con immediato accompagnamento presso il Cara di Bari di 35 migranti.

Alla Sala Operativa del Commissariato, intorno alle 16.30, è arrivata la segnalazione di un cittadino, relativa ad uno sbarco in corso di numerosi migranti nei pressi di Torre Incina, località situata nella zona nord di Monopoli, al confine con il comune di Polignano a Mare.

Stando alla segnalazione, numerose persone stavano riversandosi in strada, provenienti dalla Cala che prende il nome dall’omonima Torre, e molte di loro avevano vestiti bagnati e sembravano avere una gran fretta di allontanarsi.

Il Commissariato ha inviato immediatamente tutte le 4 pattuglie in quel momento disponibili, che sono riuscite a raggiungere il posto. Grazie alla celerità d’intervento sono stati bloccati 23 migranti nelle vicinanze del punto di sbarco.

La successiva attività di pattugliamento effettuata in coordinamento con Carabinieri, Guardia di Finanza, Guardia Costiera e Polizia Locale, ha permesso di rintracciare nelle due ore successive altri 12 migranti, per un totale di 35.

Contestualmente, i poliziotti del Settore Anticrimine del Commissariato, unitamente a personale della squadra della Guardia Costiera, sono intervenuti presso il porto di Monopoli in quanto lo scafo utilizzato per il trasporto dei migranti è stato individuato in mare, agganciato da un natante della Guardia Costiera e da questi scortato in porto.

Il natante, una barca a vela modello “Bavaria 46” di circa 14 mt di lunghezza, ed i suoi conduttori sono stati immediatamente sottoposti ad accertamenti, svolti congiuntamente dagli organi di Polizia Giudiziaria, finalizzati ad acclarare le responsabilità dei due in ordine al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Le indagini hanno permesso di accertare l’identità dei soggetti, entrambi di sesso maschile, identificati per un 35enne di origine serba ed un 30enne di origine croata, residenti nei rispettivi paesi. Hanno inoltre acclarato che la rotta del natante, esaminando il navigatore cartografico installato a bordo, riportava un approdo a terra dell’imbarcazione proprio nel punto e nell’ora esatte dello sbarco dei migranti. Successive verifiche hanno inoltre permesso di stabilire che a quell’ora, in quel tratto di mare, non erano presenti altre imbarcazioni.

Ulteriori riscontri in ordine alla provenienza dell’imbarcazione ed alla nazionalità dei migranti, tutti di sesso maschile e per la maggior parte di etnia curda, hanno permesso di raccogliere sufficienti elementi per fare scattare l’arresto dei due scafisti i quali, al termine degli atti di rito, sono stati condotti nel carcere di Bari e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il natante utilizzato per il trasporto è stato posto sotto sequestro, così come gli smartphone dei due scafisti.

Il Commissariato di Polizia, per quanto riguarda le operazioni di collocamento dei migranti curdi rintracciati sul territorio, ha organizzato il loro trasferimento presso il Cara di Bari, previo screening sanitario effettuato in loco da personale medico e paramedico del servizio sanitario del Ministero dei Trasporti e delle Frontiere – USMEF –  e della Croce Rossa. Il collocamento dei migranti presso il Cara è avvenuto nella tarda serata di ieri.