“Qua sta succedendo il casino e non ci dicono niente, c’è una maestra positiva, ma i bambini sono stati fatti andare a scuola tutti quanti regolarmente, nessuno ci dice niente e noi siamo preoccupati. Non stiamo dando la caccia alle streghe o all’untore, ma vogliamo sapere se dobbiamo tenere in bambini a casa, in isolamento, oppure no”. Due giorni fa il neo sindaco di Modugno, Nicola Bonasia appena insediato dopo le recenti elezioni, ha disposto la chiusura della scuola De Amicis per due casi accertati di coronavirus tra il personale scolastico, non meglio specificato.

Quella dovuta giornata di stop, ieri sono stati sanificati tutti gli ambienti, ha avuto oggi pesantissimi strascichi polemici. Testimoni raccontano di parole grosse volate tra la dirigenza scolastica e diversi genitori in cerca di chiarimenti, non di nomi da additare o incolpare.

Il ragionamento, molto semplice, fila: “Se la maestra di mio figlio è positiva – questo il tenore delle segnalazioni arrivate in redazione – i suoi alunni devono stare a casa in isolamento dato che sono considerati contatti stretti, e invece oggi hanno fatto entrare tutti come se niente fosse”. Al netto delle autonomie e competenze specifiche di Asl, scuola, e amministrazione comunale, e fermo restando che tutti devono mantenere la calma e i nervi saldi, restano le legittime preoccupazioni e aspettative di rassicurazioni.

Mai come in questo periodo, il settore scuola sta navigando a vista, se da un lato c’è chi si trincera dietro al silenzio, tentando magari di nascondere la polvere sotto al tappeto come se prendere il coronavirus fosse una colpa o una macchia, c’è chi invece ha scelto la strada del dialogo e della trasparenza, come ha fatto la dirigente del “Marconi-Hack” di Bari che ha istituito il bollettino epidemiologico scolastico settimanale, pubblicato sul sito.

“La maestra ha avuto un raffreddore e per sua spontanea scelta ha deciso di rimanere a casa, si trova in isolamento già da 8 giorni. Quando ha avuto qualche sospetto si è preoccupata di fare il tampone e ha saputo di essere positiva tre giorni fa. La Asl non ha ancora fatto sapere niente – ci dicono dallo staff del sindaco Bonasia – se loro non dispongono l’isolamento, la scuola non può fare niente”. Verissimo, ma questa è già una risposta ragionevole e comprensibile da chiunque, sicuramente più accettabile da uno stuolo di mamme in apprensione.

Alla fine di una mattinata convulsa e frenetica, dopo una serie di telefonate per arrivare dipanare il bandolo della matassa, siamo stati informati che verso le 10.30 è arrivata la disposizione da parte dell’Asl di isolamento di 14 giorni per i bambini di 4 classi, non per i genitori, mentre il personale scolastico considerato contatto stretto della maestra positiva farà il tampone nei prossimi giorni.

“Sarà mia premura monitorare l’evolversi della situazione in merito al plesso De Amicis – ci ha detto lo stesso Sindaco Bonasia – come in tutte le altre scuole della città. A tutti i dirigenti dico che, rispetto ad atteggiamenti, eventuali screzi col personale e i genitori, offro la mia collaborazione e la mia possibilità di mediazione”. Come abbiamo già avuto modo di scrivere, la scuola ha bisogno della collaborazione di tutti, ma deve anche saperla dare.