Gente in coda per fare il tampone senza rispettare il distanziamento. Siamo al Di Venere e la situazione che si è creata questa mattina si ripete ogni giorno. Gli utenti si lamentano degli assembramenti, delle persone che scendono dalle auto senza mascherina e rimarcano l’importanza di un addetto che controlli il rispetto delle regole.

In realtà il problema non è legato alla probabile lentezza nell’effettuare i tamponi, ma sta nella presenza di gente che non ha la prenotazione o di persone che si recano nell’ospedale molte ore prima.

“Per effettuare un tampone ci vogliono 5 minuti, calcolando anche l’inserimento dei dati. Chi si presenta senza prenotazione – spiega un operatore sanitario del Di Venere -, perché qualche giorno prima è entrato in contatto con un positivo, pretende di farlo e quando gli spieghiamo che non è possibile effettuare il test, iniziano a lamentarsi, perdendo così tempo prezioso. In più c’è da dire che chi si presenta senza prenotazione dovrebbe stare a casa perché è un potenziale positivo e in quel momento diventa un untore”.

“I tempi di attesa per essere chiamati dall’Asl per effettuare il tampone sono lunghi perché ci deve essere l’incubazione del virus. Fare il test qualche giorno dopo essere entrato in contatto con un positivo è uno spreco di risorse. Fino alla fine – rimarca – arriveremo a non avere più tamponi. Siamo solo all’inizio di questa seconda ondata e la gente deve capire che ci sono da rispettare delle regole. La pretesa non porta a nulla”.

All’ospedale Di Venere, nel frattempo, sono iniziati i lavori per la realizzazione di altre tre postazioni per effettuare i tamponi, di cui una sarà esclusivamente dedicata ai pazienti pediatrici, e di alcune tettoie per riparare i pazienti dai fenomeni atmosferici.

“Ci tengo a ribadire l’importanza del vaccino. Quest’anno, come non mai, essere tutelati contro l’influenza stagionale è fondamentale perché chi non è vaccinato potrebbe contrarre sia il virus influenzale che il covid contemporaneamente. Se questo dovesse accadere – conclude l’operatore sanitario – potrebbe essere un pericolo anche per i pazienti che non hanno nessuna patologia pregressa”.