Stamattina il personale della Guardia Costiera di Bari del Nucleo ispettivo del 6° Centro di Controllo Area Pesca, nel corso di un’ordinaria attività di controllo, ha operato il sequestro di 6 chili di datteri di mare, raccolti da un sub intercettato sul litorale barese, in località San Giorgio, mentre rientrava a riva dopo la battuta di pesca di frodo.

Gli uomini della Guardia Costiera, infatti, insospettiti dall’anomalo comportamento di un soggetto che, posizionato a riva e accortosi del loro arrivo, si era preoccupato di richiamare l’attenzione di un sub che in quel momento si apprestava a guadagnare la riva, hanno effettuato immediatamente un controllo riuscendo a rinvenire i datteri di mare che quest’ultimo aveva tentato di occultare.

Il prodotto ittico, immediatamente sequestrato, è stato poi distrutto su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre i due malcapitati baresi protagonisti della vicenda sono stati denunciati per fatti penalmente rilevanti: il sub per la pesca vietata del dattero di mare, nonché per deturpamento e danneggiamento dell’habitat naturale costiero, il complice per tentato favoreggiamento, avendo avvertito il sub della presenza dei militari inducendolo a tentare di disfarsi del pescato.

La pesca, la detenzione e la vendita del dattero di mare  sono punite con sanzioni molto severe, prevedendo la pena dell’arresto da due mesi a due anni o un’ammenda che va dai 2.000 a 12.000 euro, oltre naturalmente alla confisca del pescato e di tutta l’attrezzatura impiegata.

L’estrazione di questi molluschi bivalvi comporta la distruzione delle rocce calcaree al cui interno vivono e crescono, tanto da portare alla desertificazione della costa con l’inevitabile distruzione dell’habitat marino-costiero. Da ciò la previsione di severe sanzioni penali per reprimere una condotta illegale che determina irreparabili danni ambientali.