“Capiamo il periodo e l’emergenza sanitaria in corso, ma la situazione è critica già dall’anno scorso e i nostri figli non hanno ancora un’ingegnante fissa”. A parlare è uno dei genitori della 2C della Scuola dell’Infanzia XI circolo didattico San Filippo Neri di Bari.

“Molti dicono che la scuola dell’infanzia non è importante, ma è sbagliato. I bambini hanno bisogno di essere scolarizzati e avare una continuità didadittica che fino ad ora non hanno mai avuto. Quest’anno, in un mese, hanno cambiato oltre 3 maestre e non è possibile”.

“Per questo motivo questa mattina abbiamo deciso di inviare al Provveditorato, alla scuola e alla segreteria della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, una lettera in cui elenchiamo i disagi che i nostri figli sono costretti a subire. Non abbiamo nulla contro la scuola che fino ad ora ha fatto il massimo per i nostri figli, ma anche loro meritano un’insegnante”.

Qui di seguito pubblichiamo la lettera dei genitori inviata al Provveditorato.

I sottoscritti genitori degli alunni della classe 2C Scuola dell’Infanzia XI circolo didattico “San Filippo Neri” di Bari, ponendo le basi che, la scuola italiana già in uno stato di devastazione e disorganizzazione che dura da anni, si trova, inoltre, a fronteggiare questa emergenza sanitaria provocata dal COVID-19; nonostante ciò siamo costretti a segnalare il perdurare di una situazione che a partire dall’anno scolastico 2019/20 (per i mesi frequentati) e nell’anno scolastico in corso i nostri figli si sono trovati a subire, con grave disagio, causa la mancanza di un’ insegnante supplente “fissa” necessaria a sostituire la titolare assente per legittime ragioni.

Segnaliamo quali sono stati i disagi che abbiamo più comunemente riscontrato:
– I bambini devono affrontare più\̀ volte l’anno “un nuovo inserimento” con nuove
insegnanti che comporta uno stress continuo ed una disaffezione alla scuola che in
alcuni casi provoca disagi diretti anche a noi genitori.
– All’uscita gli insegnanti incontrano difficoltà a riconoscere i genitori, o i loro delegati,
ai quali affidare i bambini.
– Si sono verificati casi nei quali i bambini hanno scambiato i loro averi con altri perché́
gli insegnanti non li hanno potuti aiutare a riconoscere le proprie cose.
– In alcuni episodi avvenuti lo scorso anno (prima delle regole e restrizioni dettate
dall’emergenza COVID-19) la classe dei nostri figli è stata smistata in altre classi
ponendo i presupposti alla creazione delle famose “classi Pollaio”.

Tutto questo comporta una perdita nella continuità dell’attività didattica essendo la scuola
dell’infanzia un “setting” necessario al processo di maturazione sociale ed emotivo, ma
soprattutto cognitivo dei nostri figli; passaggio necessario per renderli autonomi ed
indipendenti sviluppando fiducia in sé stessi, processo questo che viene interdetto con i
continui cambi di insegnante.

Chiediamo all’ istituto e agli organi preposti una maggiore attenzione alla situazione
descritta con un’immediata azione risolutiva che porti i nostri figli ad usufruire del loro diritto allo studio, che venga tutelata la sicurezza di tutti, portando la qualità didattica ad un livello quanto meno accettabile.