Il Tribunale di Bari ha deciso di assolvere, con doppia formula piena, un giovane 19enne incensurato accusato di aver fatto sesso con una ragazzina di 13 anni, con la quale ha trattenuto una relazione per diversi mesi. La Legge, infatti, prevede che avere rapporti sessuali con un minore di 14 anni è reato.

Al momento non si conoscono le motivazioni per cui il collegio di tre donne, presieduto da Rosa Calia Di Pinto, abbia assolto il giovane. Quel che è certo è che la 13enne, dopo un primo momento di silenzio, ha dichiarato che il rapporto con il giovane è stato consenziente e protetto.

Stando a quanto raccontato sulla Gazzetta del Mezzogiorno, lei è una ragazza ingestibile, che ama la libertà, la bella vita e la discoteca e molto più matura della sua età a tal punto di decidere di far sesso con un maggiorenne. Il giovane 19enne essendo invaghito della ragazza pare l’abbia ospitata anche di notte a casa sua, ignorando la sua età.

I fatti risalgono tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016. I genitori della ragazza hanno presentato una denuncia nei confronti del 19enne. Inizialmente la ragazza non parla e a marzo, quando il gio emette un porvvedimento cautelare, la 13enne ammette di aver fatto sesso più volte con il ragazzo, ma in modo assolutamente consenziente e «protetto» preciserà durante un interrogatorio.

In quel momento, infatti, la madre confessa agli inquirenti di non essere in grado di gestire la ragazza che non torna più a casa e trascorre le notti a casa del «fidanzato». Per il giudice ci sono tutti gli indizi per confermare una misura di allontanamento. Ma fra i due la relazione continua e poi la troncano per una infedeltà.

Il processo è giunto a conclusione l’altro giorno con un epilogo che ha soddisfatto la difesa dell’imputato, rappresentata dagli avvocati Gianluca Loconsole e Alessia Giunta, e spiazzato l’accusa, in aula il pm Angela Morea, che aveva chiesto una condanna a 4 anni.