In borghese, orologio alla mano, pronti a elevare la prima sanzione per una consumazione al banco, anzi che da asporto oppure al tavolo, il giorno stesso in cui è entrato in vigore il Dpcm presentato domenica sera in diretta dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

La storia della multa a tempo di record comminata al bar Saicaf dell’angolo di via Argiro e corso Vittorio Emanuele ha sollevato un mare di polemiche, per carità la legge non ammette ignoranza e si rispetta, di certo in tanti hanno manifestato perplessità davanti alla tempistica, si dice che il verbale sia stato fatto alle 18:23.

“In realtà anche prima – ha spiegato il titolare dell’attività – fino a quando si sono qualificati, hanno chiesto i documenti e via dicendo, c’è voluto un po’. Nel locale c’eravamo soltanto, io, la banconista e il cliente, uno solo. Sinceramente non mi sono nemmeno accorto che erano appena passate le 18”.

Eh sì, l’orario ormai è il discrimine tra un caffè al volo e uno con calma, seduti al tavolo, in relax. Al massimo, se proprio avete fretta, ve lo dovete portare via, dentro proprio non si può stare, pena 280 euro di multa.

Con il covid, ce lo siamo detti dall’inizio, dobbiamo imparare a convivere, guardarsi le spalle come un latitante mentre si beve un caffè, ci sembra eccessivo. Eppure prima di fare la multa per il parcheggio in doppia fila, generalmente la Polizia Locale avvisa col fischietto.