Rientrano da una visita medica nella vicina Capurso e incrociano i ladri che gli hanno appena svaligiato l’appartamento in fuga a bordo di una Lancia Delta inseguita a piedi da un vicino di casa. Protagonisti dell’assurda vicenda sono marito e moglie di Valenzano. Lo scorso 15 settembre i due si allontanano intorno alle 18.20 per un consulto medico improvviso. Nessuno sa dello spostamento.

Quando rientrano il vicino di casa è impegnato nella rincorsa alla Lancia Delta di colore grigio, col tettuccio nero, al cui interno ci sono tre persone. I malviventi, pur avendo solo un cappellino con visiera riescono a non farsi riconoscere.

“La cosa ci ha lasciato sotto shock – racconta la donna -. Siamo stati nel nord Italia per tre giorni e non è successo nulla. Niente di strano anche durante la nostra assenza per lavoro in questo periodo. Perché quel pomeriggio? Ci stavano pedinando? Non siamo benestanti, perché a casa nostra? Ti fai mille domande in queste situazioni. Probabilmente non riusciremo ad avere risposte, così come nessuno ci restituirà i pochi oggetti di valore che hanno rubato. Magari, invece, potrebbe esserci il modo per riavere alcune vecchie vhs con le immagini di nostro figlio da piccolo”.

Fin da quando è in attesa che il marito venga visitato dallo specialista, la donna nota qualcosa di strano, ma non gli dà troppo peso. “Sono rimasta fuori dallo studio per oltre un’ora – racconta – mi ha colpito la presenza di un uomo in quel tratto di strada senza un negozio. Un uomo che in tutto il tempo in cui facevo avanti e indietro non ha incontrato nessuno. Col senno di poi ho avuto l’impressione di essere pedinata”.

Arrivati nei pressi dell’abitazione intorno alle 20.10, succede qualcosa di insolito. “Prima di girare l’angolo – aggiunge la vittima – abbiamo visto il proprietario della casa al terzo piano del nostro palazzo inseguire l’auto dei ladri. L’uomo riesce ad affiancare il mezzo e inizia a urlare ‘ Vaffanculo ci avete rotto il cancello, chi siete?’. Abbiamo subito chiesto cosa fosse successo, mentre la gente usciva per strada”. La donna e suo marito non sanno ancora che quelli appena incontrati sono i ladri che gli hanno svaligiato casa.

Due dei malviventi entrano nell’appartamento dal balcone senza inferriate, seppure in posizione defilata; l’altro tiene accesa l’auto per almeno dieci minuti e sgasa per coprire i rumori dello scasso. Il mezzo è parcheggiato davanti all’abitazione di un anziano. Lo stesso posto utilizzato dai familiari del pensionato quando vanno in visita da lui. I vicini sono infastiditi dal fumo e l’inquilino del terzo piano è pronto a rimproverare l’automobilista, non fosse che il rumore sentito mentre veniva forzato il cancello carrabile lo convince a uscire. A quel punto l’inseguimento.

“Sono entrata aprendo regolarmente la porta – spiega la padrona di casa -. Mi ero tranquillizzata, poi ho visto finestra e zanzariere aperte. La luce della camera da letto era accesa, armadi e comodini in subbuglio. Sono andati subito a rovistare lì. Non hanno preso televisori e computer, forse perché disturbati”.

Sul posto giungono i carabinieri. Niente rilevamento delle impronte, in casa è entrata troppa gente, così dicono. “Solo dopo siamo venuti a sapere – continua la donna amareggiata – che nei giorni scorsi qualcuno si sarebbe fermato con fare sospetto davanti al cancello, che qualcuno il giorno del colpo li ha visti entrare senza nulla in mano e poi uscire indossando un paio di guanti neri e in mano un bustone di quelli usati per raccogliere l’immondizia. Non ci diamo pace perché non viviamo in un posto isolato, ma nessuno ha visto o sentito nulla in tempo per allertare le Forze dell’Ordine o urlare per farli scappare. Quando abbiamo gridato ‘al ladro, al ladro’, la strada era piena di gente”.