La DIA di Bari e le Autorità di Polizia britanniche e tedesche, con l’ausilio internazionale
delle Divisioni Interpol,  S.I.Re.N.E. della Criminalpol, del Corpo della Polizia Penitenziaria e della Polizia di Frontiera, hanno arrestato due trafficanti internazionali di sostanze stupefacenti che si erano sottratti alla cattura nel corso dell’operazione “KULMI”,
condotta dalla stessa DIA di Bari nel giugno scorso e conclusasi con l’esecuzione di 37
provvedimenti di cattura disposti dalla D.D.A. di Bari e dalla Procura Speciale
Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana.

Il primo soggetto H.E., cittadino albanese 37enne, è stato arrestato nei pressi dell’aeroporto londinese Heathrow dalla polizia di New Scotland Yard, a seguito di circostanziate indicazioni fornite in tempo reale dalla DIA di Bari, tramite l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia a Londra e la citata Divisione S.I.Re.N.E.

L’operazione è stata possibile anche grazie all’attivazione della rete europea dedicata alla ricerca e cattura di latitanti internazionali (ENFAST – European Network of Fugitive Active Search Teams), a cui l’Italia partecipa tramite lo SCIP della Criminalpol.

In particolare, la cattura è avvenuta a seguito dell’individuazione del suo profilo occulto
Instagram, attraverso il quale è stato indotto dapprima ad accettare contatti online da un
account fittizio, appositamente creato dagli investigatori DIA e riconducibile ad
un’inesistente ragazza albanese, poi a presentarsi ad un appuntamento con la stessa, dove
era stato invece pianificato un apposito servizio di polizia.

Nei prossimi giorni H. E. verrà estradato in Italia. Il secondo soggetto C.S., cittadino italiano 43enne, è stato individuato e successivamente arrestato in Germania dalla Polizia tedesca.

Quest’ultimo, già estradato, dopo aver espletato le formalità di rito presso l’aeroporto
internazionale “Leonardo da Vinci” di Roma, con il Nucleo DIA di Fiumicino e la Polizia di
Frontiera, è stato affidato a personale del Corpo della Polizia Penitenziaria, che ne ha curato
la traduzione e la sottoposizione ai domiciliari.