Rocco Augelli ha 35 anni e dal 2018 lotta contro un tumore cerebrale pediatrico. Una malattia comune nei bambini che però si presenta anche in età adulta, come nel caso di Rocco.

Nativo di San Giovanni Rotondo, è conosciuto da molti per via del suo talento che l’ha portato a giocare nella categoria Eccellenza con ottimo risultati. L’impegno e la voglia di giocare sono sempre stati vivi in Rocco fino a che non sono comprasi all’improvviso i primi sintomi. Spesso cadeva in campo, perdeva peso a vista d’occhio, non riusciva ad allacciarsi la camicia e si assentava completamente anche durante le cene con gli amici.

Per questo motivo, anche spinto dalla sua amata preoccupata per la sua salute, Rocco ha deciso di effettuare una risonanza all’encefalo. La diagnosi non è tardata ad arrivare. Dal campo da gioco è passato al letto dell’ospedale.

Inizia così il protocollo per riuscire a combattere il male del secolo. Un intervento delicatissimo per la parziale asportazione del tumore, chemioterapia associata a protonterapia, una radioterapia particolare mirata a ridurre gli effetti collaterali. Alle terapie tradizionali parallelamente Rocco segue anche dei trattamenti integrativi.

“Sembrava che con il passare dei mesi le condizioni di Rocco stessero migliorando anche alla luce dei vari controlli che facevamo. Esattamente un anno dopo, come un fulmine a ciel sereno, di nuovo cattive notizie: la malattia si era risvegliata” racconta la sua fidanzata dai tempi dei banchi di scuola.

“Siamo immediatamente partiti per un’altra protonterapia a Trento, questa volta molto più estesa e con effetti collaterali devastanti – continua -. Dopo i primi due giorni, pensavo che lui sarebbe arrivato all’ultima seduta sulla sedia a rotelle”.

“Durante questo percorso, una coincidenza strana mi ha fatto incontrare dei dottori che lavorano in Italia in collaborazione con un dottore tedesco che mi illustrarono la loro terapia. A quel punto, le “armi” della medicina tradizionale le avevamo sfruttate tutte e dunque, decidiamo di affidarci a questa nuova terapia. In piena pandemia Covid, noi eravamo fuori 3 giorni a settimana, 4 ore al giorno di viaggio, per questa nuova terapia che dopo poche settimane ha migliorato enormemente le condizioni fisiche di Rocco. Durante la visita fissata il 20 giugno – racconta la fidanzata -, il nuovo dottore ci ha prospettato una nuova terapia in Germania, che affiancata a quelle che sta già facendo, è l’unica speranza per salvare la vita di Rocco”.

Terapie costose e difficili da affrontare economicamente. La fidanzata di Rocco ha deciso di lasciare il suo lavoro per seguire l’amore della sua vita. Essendo conosciuto nel mondo del calcio, molte società sportive e giocatori si sono attivati per raccogliere dei soldi per riuscire ad aiutare Rocco a guarire.

La fidanzata ha anche aperto una raccolta fondi su GoFoundMe. Chiunque voglia fare una donazione per permettere a Rocco di curarsi e guarire, può cliccare su questo link.