È il giorno di Ferragosto, nei lidi e sulle spiagge libere di Monopoli c’è il tutto esaurito, alla faccia delle norme anti covid. I volontari di alcune associazioni per contro del Comune di Monopoli battono palmo a palmo il litorale, seppure far comprendere ai bagnanti l’importanza del distanziamento sociale è un lavoro proibitivo.

Durante la perlustrazione, però, succede qualcosa che agli occhi di tanti bagnanti è sembrato “un ritorno al Medioevo”, “una privazione della libertà”. Giunti all’interno di uno stabilimento balneare, tre volontari dell’associazione Carabinieri hanno notato una ragazza in topless. Una condizione talmente indecorosa da sentire la necessità di invitare la bagnante a indossare il reggiseno.

Il personale dello stabilimento avrebbe portato l’ambasciata alla donna, che avrebbe accolto l’invito poggiando il costume da bagno sul seno. Un gesto non ancora sufficiente a detta dei volontari, che hanno chiesto di far allacciare la parte superiore del bikini.

“Una cosa assurda – spiega una vicina di ombrellone -. Se ne vedono di tutti i colori ovunque e ci si scandalizza ancora per un topless in spiaggia, senza contare che la ragazza non stava ostentando la sua fisicità, era attorniata da alcune amiche. Gli assembramenti, invece, sono rimasti, quelli sì, che sono osceni”.